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Calciopoli: il Brescia chiede un risarcimento che non incasserà

Il Brescia ha iniziato una battaglia legale che potrebbe portare ad un maxi risarcimento. Denaro, però, che non finirà nelle casse della società
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Una battaglia legale che potrebbe portare ad un maxi risarcimento. Denaro, però, che sicuramente non finirà nelle casse del Brescia.

È cominciata infatti in sede civile al Tribunale di Brescia l'udienza che la società di via Bazoli ha intentato contro Andrea e Diego Della Valle, Claudio Lotito, la Fiorentina Calcio e l'ex dg della Juventus Luciano Moggi. 

Tutto è legato ai fatti di Calciopoli e alla retrocessione del 2005. In tribunale si è arrivati dopo la sentenza della Cassazione che ha stabilito che le parti offese dal sistema Moggi, Brescia e Bologna, hanno diritto ad un risarcimento. E il club di via Bazoli ha chiesto 60 milioni di euro. Per i danni causati dalla retrocessione.

Se mai il Brescia dovesse ottenere quella montagna di soldi chiesti, non ne beneficerà. La vecchia proprietà prima della sentenza della Cassazione aveva infatti ceduto ad un terzo soggetto il possibile credito. Una scelta dettata da problemi economici, dal timore di dover pagare eventuali spese legali per il ricorso davanti agli ermellini, parcelle che avrebbero potuto far morire una società che stava vivendo il periodo più nero della sua storia. Ma la partita sul tavolo dei giudici va avanti. 

L'udienza è stata aggiornata al 14 dicembre, per discutere sulla competenza territoriale. I legali di Moggi chiedono che il processo civile venga celebrato a Napoli, dove si è tenuto quello penale. Il Brescia punta invece a giocare in casa.

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