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Brescia, Iaconi: «Capro espiatorio? Non ci sto»

Il tecnico a ruota libera:«Credete che sia facile restare concentrati con quello che succede fuori?»
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Ivo Iaconi non ci sta e lo dice a chiare lettere. L’allenatore non accetta il clima di ostilità che si è venuto a creare soprattutto nei suoi confronti e per la prima volta lo esterna. Lo fa nel corso della conferenza stampa con cui si apre la settimana che porta alla sfida salvezza contro il Cittadella e dopo l’amaro epilogo del match contro il Carpi.
 
«Mi ribello ad una situazione nella quale la contestazione al mio indirizzo credo derivi più da pregiudizi che da fatti concreti - afferma Iaconi -. Non ci sto: non voglio essere il capro espiatorio di questa situazione». Che, comunque, è molto difficile.
 
«Credete sia facile rimanere concentrati e impegnati senza farsi contagiare da quello che succede fuori - ha domandato il tecnico -? Eppure i ragazzi ce la stanno facendo. Siamo il Brescia, abbiamo il blasone e qui sono passati dei fuoriclasse. Ma adesso è tutta un’altra storia. E qua sembra che il salvataggio del Brescia sia tutto sulle nostre spalle: questo mi dispiace. In estate mi è stata chiesta la salvezza - ha proseguito il tecnico -, mi è stato detto che avrei avuto 13-14 giocatori del ’94 e ’95, mi è stato detto che alcuni erano essenziali per la società. Poi mi era stato assicurato che non ci sarebbero state altre penalizzazioni... Sta di fatto che noi siamo in linea con l’obiettivo salvezza. Quanto a me, ripeto: non ci sto. I debiti non li ho fatti io e le penalizzazioni non le ho prese io. Siamo una squadra che riceve elogi continui, che gli addetti ai lavori vengono a vedere. E se sembriamo anche meglio di quello che in realtà siamo è perché giochiamo in un certo modo e dominiamo le partite. Poi abbiamo dei limiti, ci mancherebbe altro. Infatti ci mancano dei risultati: ma i primi scontenti siamo noi».
 

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