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Brescia: Di Cesare torna a parlare, a tutto campo

Un difensore in… difesa di se stesso. Così Valerio Di Cesare ha rotto un lungo silenzio.
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Un difensore in… difesa di se stesso. Così Valerio Di Cesare, che ha rotto un lungo silenzio. Fino ad oggi non aveva mai nemmeno commentato (non per volontà sua, ma per scelta societaria) le 4 giornate di squalifica rimediate per l’acceso post gara con il Crotone.

Da allora, scontata la “punizione”, Di Cesare è stato ancora protagonista. In negativo come in positivo. A Cittadella aveva zittito la tribuna, con il Pescara ha segnato un eurogol. Parte da tutto questo l’analisi di Di Cesare che approfitta dell’occasione per sfogarsi: “Perché per la vicenda della squalifica mi sono sentito massacrato come uomo. E sinceramente questo mi è dispiaciuto molto. Di certo non ho fatto una bella figura nel dopo gara di Crotone, lì ho sbagliato. Ma la squalifica nella sua entità è stata ingiusta. E se avessi potuto portare dei testimoni a favore in sede di ricorso lo avrei fatto, perché addirittura un giocatore dei calabresi si era detto disposto a scagionarmi da certe accuse”.
 
Del rapporto coi i tifosi dice: “E’ tutto ok e non ci sono mai stati problemi”. Quanto al gesto di Cittadella: “Ho sbagliato e mi scuso con chi si è sentito offeso”.
Sull’abbraccio a Iaconi dopo il gol sabato pomeriggio: “L’ho voluto ringraziare per le parole di stima che ha espresso nei miei confronti dicendo che ho qualità per stare in serie A. Ha anche aggiunto che però per esserlo devo aggiustare la testa? Sì va beh… Ma non voglio passare per uno che ha le “botte di matto”. Anche se non è una giustificazione per niente, io rosico molto quando si perde. Detto questo una squalifica di 4 giornate non l’avevo mai presa. Quindi non sono uno che sbrocca così facilmente”. 
 

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