Un vorticoso giro di fatture false con epicentro Pisogne

Sono sei le persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta sulle fatture false nell'edilizia partita a Bergamo e arrivata a Brescia
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Pisogne al centro di un vertiginoso giro di fatture false. Lo scrive il gip di Bergamo Marina Cavalleri nelle 66 pagine di ordinanza di custodia cautelare nei confronti del bresciano di Iseo Stefano Garatti in carcere, di Lia e Luca Bertoni nati a Lovere, ma residenti a Pisogne per i quali sono stati disposti gli arresti domiciliari. Obbligo di dimora invece per Alessia Angioletti di Lovere ma residente a Costa Volpino, Paolo Fruet nato a Breno e residente a Pisogne e Michael Zamblera di Cavalese, ma domiciliato a Pisogne. 

«A Pisogne sembra doversi individuare l'origine e l'epicentro della vicenda associativa, qui infatti - scrive il gip - vi era la sede della Emme Zeta, prima ditta ad essere strumentalizzata dagli indagati per il perseguimento dei propri fini illeciti», si legge nell'ordinanza dove viene anche annunciato il trasferimento degli atti di inchiesta, condotta dalla Guardia di FInanza, per competenza territoriale dal tribunale di Bergamo al tribunale di Brescia. 

Il gruppo avrebbe emesso fatture false per oltre dieci milioni di euro per operazioni inesistenti. Agli atti dell'inchiesta ci sono ricevute di versamenti postali e bancari, intercettazioni telefoniche e ambientali, conversazioni in WhatsApp.

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