Tragico volo dal cavalcavia, l'ipotesi del gesto estremo

Gli inquirenti propendono per l'ipotesi del suicidio in merito alla morte di Luca Mongodi, morto nella notte tra venerdì e sabato in A4
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Una seconda giovane vita volata via nel giro di pochi giorni. La comunità di Adro, ancora in lutto per l’incidente stradale nel quale mercoledì scorso è morto il 23enne Davide Colombi, per tutti «Bino», piange ora la scomparsa del ventinovenne Luca Mongodi, precipitato - nella notte tra venerdì e sabato - da un cavalcavia che sormonta l’autostrada A4, poco distante dal cimitero di Cazzago San Martino. Per ricostruire l’accaduto sono ancora al lavoro gli uomini della Squadra mobile della Questura di Brescia, coadiuvati dal personale della Scientifica della Polizia, anche se, ora dopo ora, l’ipotesi del gesto volontario si delinea sempre più come la pista maggiormente accreditata. 

Nativo della bergamasca Sarnico, Luca Mongodi, classe 1986, abitava ad Adro. Operaio per una ditta di imballaggi di legno con sede a Coccaglio e tifoso del Brescia, tra le sue molte passioni il 29enne adrense annoverava quelle per la bicicletta e per le escursioni in montagna.

Il suo corpo è all’obitorio dell’Ospedale Civile di Brescia. Probabilmente già in giornata riprenderà la via della Franciacorta per ricevere l’ultimo abbraccio di familiari e amici.
 
La tragica caduta di Luca Mongodi ha avuto conseguenze anche sui passeggeri di due autovetture che, al momento del volo dal cavalcavia, percorrevano l’autostrada A4 verso Milano. Il corpo del 29enne è stato investito da una Volskwagen Golf che dopo l’impatto è finita contro il new jersey. A bordo cinque persone, tre di nazionalità brasiliana, un albanese e un tunisino. Per loro si è reso necessario il ricovero. Hanno prognosi tra i dieci giorni e il mese. Illeso invece un 45enne milanese che, con la sua Volvo Xc, ha successivamente tamponato la Golf.

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