The Floating Piers, commercianti delusi: «Poche vendite»

Boom di visitatori per The Floating Piers, ma i commercianti sono delusi. «Ci aspettavamo grandi affari, invece i visitatori ci snobbano»
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Un successo oltre le aspettative sul fronte visitatori, una delusione invece per i commercianti. The Floating Piers sul fronte commerciale non sta regalando le soddisfazioni attese dai titolari di bar, ristoranti e negozi.

«Non possiamo proprio dire che non stiamo lavorando - fanno sapere da una paninoteca in piazza a Sulzano -. Vero è però che la gente, una volta arrivata nel nostro comune, si mette in fila e ha un solo pensiero: salire sull’opera. Ci aspettavamo qualcosa di più».

Diverse anche le strutture temporanee allestite a qualche centinaio di metri dall’ingresso alla passerella. «Il riscontro dal punto di vista dell’immagine è più che positivo- spiega Alessandro Lanzani, proprietario della bottega bistrot che ha in gestione il wine bar Franciacorta, lo stesso utilizzato durante Expo -. Gli stranieri che si fermano da noi sono tutti entusiasti dei prodotti proposti. Però a questo successo d’immagine non corrisponde un successo commerciale. Ci aspettavamo un afflusso decisamente superiore».

È andata peggio al vicino bar Pistakkio: «Avevamo coinvolto una ventina di collaboratori, ne abbiamo lasciati a casa quindici - dice uno dei soci, Luigi Colosio -. Non solo: abbiamo buttato via oltre 10.000 euro di pesce, smontato le friggitrici che avevamo preso per l’occasione. Insomma: le aspettative erano altre. Quando lavoriamo bene? Quando bloccano il ponte. La gente esce dai percorsi transennati e gira per il paese».

Commento in chiaroscuro anche da parte di Simone Frusca, direttore dell’associazione temporanea Campagna Amica. Accanto alla stazione, Coldiretti Brescia, Aipol e Gal Sebino, Valle Camonica e Val di Scalve hanno allestito un piccolo open market con prodotti a chilometro zero. «Il successo dell’iniziativa è incredibile, ma le persone, una volta che arrivano a Sulzano, sono spesso sfinite dal viaggio oppure sono in preda all’ansia per salire sull’opera d’arte e non si fermano».

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