Niente bagni nell'Oglio tra Paratico, Capriolo e Palazzolo

Alla base del divieto i problemi al depuratore di Paratico
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Bagnarsi nelle acque del fiume Oglio, in particolare nel tratto che va dal confine tra Paratico e Capriolo e il territorio di Palazzolo, potrebbe essere davvero pericoloso. È questo quanto stanno tentando di far sapere non solo gli enti preposti al controllo delle acque, come Arpa e Asl, ma anche i sindaci dei tre Comuni coinvolti.

All’inizio di giugno è stata proprio l’Asl a emanare una nota agli enti locali sollecitandoli a sincerarsi che nessuno nuoti nelle acque dell’Oglio «a causa delle criticità legate al funzionamento del depuratore di Paratico».

Il primo a muoversi è stato il sindaco di Palazzolo Gabriele Zanni, che ha effettuato una comunicazione alla popolazione, richiamando l’ordinanza di divieto di balneazione del 1992. Successivamente anche il suo omologo di Capriolo, Luigi Vezzoli, ha firmato un’ordinanza simile. Cosa che ha fatto anche il primo cittadino di Paratico, Carlo Tengattini, proprio nei giorni scorsi.

I problemi evidenziati dal depuratore di Paratico sono da imputare alla vetustà dell’impianto, realizzato nei primissimi anni Ottanta, e al suo sottodimensionamento. Costruito per servire un bacino di 21 comuni di 60mila abitanti complessivi, ora si trova con una demografia di circa 90mila persone. Decisamente troppo. Tensioattivi, fosforo e azoto hanno valori ben oltre la norma, non solo nel fiume in prossimità del depuratore, ma anche nei canali irrigui che bagnano i campi della Franciacorta e della Bassa. 

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