«Nessun machete»: l'aggressore vuole raccontare la sua verità

L'avvocato del 48enne senegalese arrestato dai carabinieri di Chiari rifiuta il patteggiamento. In aula il 12 settembre
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No al patteggiamento, sì al dibattimento. «Perchè vogliamo fornire la vera versione dei fatti». Quale? «I processi si fanno in aula, e in aula emergerà la verità». 
Non ha anticipato nulla, ma allo stesso tempo  rigetta ogni accusa, l’avvocato Giambattista Colombo, legale di fiducia di Ngagne Gueye, il 48enne di origini senegalesi che la sera di Ferragosto ha ferito due persone nel corso di una lite di condominio dove vive a Palazzolo.
 
Ha colpito - secondo la ricostruzione dei carabinieri di Chiari che lo hanno arrestato - un 14enne alla tempia con un piccolo machete e con un cacciavite un vicino di casa, intervenuto in difesa del ragazzino.
 
«Nessun machete, ma anche questo aspetto sarà chiarito» spiega l’avvocato Colombo al termine della direttissima di ieri mattina. Tornerà in aula il prossimo 12 settembre. 
Nel frattempo il 48enne senegalese, in cura da tempo per problemi psichici e sotto farmaci, è agli arresti domiciliari nella stessa abitazione di Palazzolo, teatro della lite tra vicini di casa. Un particolare che non lascia tranquille le stesse vittime dell’uomo che nei giorni scorsi avevano manifestato preoccupazione per la presenza dello straniero. 
«Abbiamo paura che ci faccia del male e il Comune deve trovare una soluzione. O noi o lui» hanno spiegato. Un aut aut per ora rimasto inascoltato. 

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