Morì a 15 ore dalla nascita: chieste 31 archiviazioni

Youssef, nato a 24 settimane, rimase un mese in cella frigorifera perché la madre (coinvolta in un incidente) non aveva i soldi per il funerale
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La sua storia aveva innescato una gara di solidarietà, una colletta per consentire alla madre di dargli una degna sepoltura. Il piccolo Youssef era sopravvissuto solo 15 ore dopo essere venuto al mondo con largo anticipo, alla 24esima settimana di gravidanza. Nato all’ospedale di Calcinate, era poi stato trasferito d’urgenza al Papa Giovanni di Bergamo, dove spirò nel giro di poco e dove il suo corpicino rimase un mese, perché la madre, una trentenne di Cologne, non aveva i soldi per il funerale.

Per quella morte è stata aperta un’inchiesta dalla procura di Bergamo, un’indagine per verificare eventuali responsabilità da parte di medici e infermieri. A quasi un anno dalla triste vicenda, il pm Maria Cristina Rota ha ritenuto che non ci siano responsabili, chiedendo l’archiviazione per i 31 indagati – tra medici, infermieri e ostetriche – per omicidio colposo.

La richiesta di archiviazione vale anche per la giovane che il 6 novembre dello scorso anno era alla guida dell’auto contro cui si era scontrata la vettura di Maryam, la madre del piccolo Youssef. Un incidente da poco, ma la donna, a poche dallo scontro, aveva accusato dolori lombardi ed era corsa in ospedale. Dimessa a mezzanotte, Maryam aveva partorito d’urgenza dopo otto ore, fino al tragico epilogo.

Secondo il magistrato, «il piccolo sarebbe deceduto per morte naturale, dovuta a una sua prematurità estrema condizionante una grave insufficienza respiratoria».

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