La ciclabile a sbalzo sul lago scivola sul fondale melmoso

A Vela i lavori per fissare i 230 metri di passerella si sono scontrati col fondale. Ora si tenta con micropali e calcestruzzo
Ciclisti a Marone © www.giornaledibrescia.it
Ciclisti a Marone © www.giornaledibrescia.it
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Superati gli ostacoli apparentemente più spinosi, con la stesura del progetto e soprattutto il finanziamento di 620mila euro, il tratto di pista ciclopedonale a sbalzo sul lago tra Marone e Sale Marasino sta oggi affrontando un avversario ancora più arduo: il fondale melmoso.

A stoppare i lavori per realizzare le due passerelle di 230 metri complessivi, in località Vela, è stato negli ultimi mesi proprio il fondale del lago, rivelatosi molle, infido e inaffidabile. Per superare l’ostacolo, tecnici e operatori stanno svolgendo un paziente lavoro di infissione nel suolo di micro pali, attraverso cui testare e quindi prevedere la tenuta delle opere.

«Al momento - spiega il progettista, Giuseppe Florio - il test si sta svolgendo con l’utilizzo di quattro pali di metallo sprofondati nel fondale, che attraverso una tecnica particolare rilasciano gradualmente, nella terra che li circonda, quantità di calcestruzzo, aumentando lo spessore dei pali. Il tempo di solidificazione del calcestruzzo - aggiunge - è di un mese e la prossima verifica di tenuta e carico è in programma in settimana».

 

Test. I micropali fissati nel terreno rilasciano gradualmente il calcestruzzo
Test. I micropali fissati nel terreno rilasciano gradualmente il calcestruzzo

 

Le prove però sono già in atto da tempo. Nei mesi scorsi ne è stata eseguita una con un palo affondato per ben 21 metri, con esito negativo. «La speranza - continua Florio, che è anche direttore dell’ufficio tecnico della Comunità montana del Sebino - è che le nuove prove, propedeutiche a infissioni profonde 12 metri ma di pali più larghi, diano esito migliore».

«In tal caso - gli fa eco l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Marone, Mauro Zanotti - l’intervento entrerà nel vivo a settembre e si concluderà per la prossima primavera». In caso contrario? «Lavoreremo ancora su una soluzione che prevede l’uso di pali - conclude Florio -, ma servirà rifare il progetto». E questo dovrebbe comportare un aumento dei costi. Il tassello maronese del Vela comunque è strategico e i lavori non si interromperanno, «perché - sottolinea Zanotti - sono l’unico sistema per permettere a ciclisti e camminatori di transitare in sicurezza evitando una strettoia che impedisce di accogliere la ciclabile sulla terra ferma».

 

 

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