Droni, cani o canne da pesca: ecco i divieti nelle Torbiere

Numerosi i divieti nell’area sottoposta a tutela particolare: da gennaio sono già 100 i verbali per infrazioni
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Le Torbiere del Sebino sono una riserva naturale e non un parco, quindi soggette a tutela particolare. Per i visitatori questo si traduce in una serie di divieti, sanzionabili dai pubblici ufficiali, le guardie giurate dotate di decreto prefettizio e impegnate a titolo volontario all’interno dell’area.

Ciò che non si può fare all’interno dell’area delle Torbiere viene elencato nei cartelli posti ai tre ingressi della Riserva, a Iseo, Provaglio d’Iseo e Cortefranca, dove si trovano le macchinette erogatrici dei biglietti (che hanno il costo di un euro per i non residenti nei tre comuni).

Vista la presenza di animali selvatici che nidificano nelle vasche e nel territorio compreso dalle Torbiere è vietato, ad esempio, introdurre cani ed altri animali, sono vietati inoltre gli schiamazzi, i bagni ed i picnic e l’ingresso con biciclette se non nei tratti esterni. È vietato anche sorvolare la zona con i droni, uscire dai percorsi segnalati e asportare piante e animali. La pesca è infine consentita solo in apposite aree adeguatamente segnalate.

L’ente gestore ha reso noto che nel 2016 sono state svolte oltre 4mila ore di vigilanza, effettuate in gran parte dalle Gev, le Guardie Ecologiche Volontarie della Provincia di Brescia, ma anche dalla Comunità Montana del Sebino Bresciano e dalle guardie di Associazioni Ambientaliste, che hanno anche garantito un’apertura del centro visitatori in diverse domeniche. Oltre 2mila sono già state conteggiate nei primi sei mesi di quest’anno. Durante i controlli sono stati emessi oltre cento verbali di infrazione, con relative sanzioni, e ventun sequestri di materiale come per esempio canne da pesca. A questa sorveglianza attiva e certificata si aggiunge il monitoraggio effettuato dalle Guide Autorizzate della Riserva e dal Team di Fotografi Ufficiali con un obiettivo: «Avere cittadini consapevoli dei divieti e della particolarità del luogo in cui si trovano, in modo da garantire il rispetto degli habitat e delle specie presenti» sottolinea la Presidente Emma Soncini.

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