Alla scoperta dei «Tesori di Gerusalemme»

La Sala Libretti del nostro giornale s’è trasformata nei giorni scorsi in spazio per camminare tra i reperti della Terra Santa. E lo sarà di nuovo giovedì prossimo, 6 aprile, alle 18, per completare l’incontro «Tesori di Gerusalemme - I luoghi santi e il museo di Terra Santa», percorso voluto da Brevivet per stimolare la curiosità su un luogo tanto affascinante.

L’occasione? La prossima apertura del Museo Archeologico realizzato dal bresciano studio Tortelli e Frassoni Associati su richiesta dei francescani, protettori dei luoghi più santi della cristianità, uno dei tre progetti per offrire ai pellegrini un percorso storico, artistico e archeologico completo proprio nel cuore di Gerusalemme.

A presentarlo lo stesso architetto Giovanni Tortelli, che ha rivelato come lo studio sia arrivato a concepire questo grandioso museo, nato a partire dal piccolo luogo espositivo che i francescani già avevano ma che non bastava per mostrare al pubblico i container e i magazzini di frammenti da loro ritrovati e raccolti nel corso dei secoli («Era troppo poco appariscente, confrontato all’importanza dei reperti» dice Tortelli). «I reperti furono trovati soprattutto dalla fine dell’Ottocento, periodo nel quale i frati, dopo aver preso possesso dei vari luoghi della cristianità per custodirli e valorizzarli, hanno iniziato a guardarli con criterio finalmente archeologico»: a sottolinearlo don Claudio Zanardini, guida biblica di Brevivet nei viaggi organizzati in Terra Santa e guida speciale durante questa serata di approfondimento nella Sala Libretti, con il suo itinerario che svela la vita di Gesù ma soprattutto la storia dei luoghi.

«Il pellegrinaggio lo si vive in tanti modi» ha proseguito don Zanardini: «Devozionalmente (pregando e passando oltre) oppure in maniera approfondita, trovando le verità storiche. La tradizione cristiana ci aiuta, ma anche l’archeologia. Con essa ci avviciniamo meglio e il luogo diviene più attendibile. Insomma, non bisogna vendere per certo ciò che non lo è, ma nemmeno mettere in dubbio tutto: il pellegrinaggio sta nel mezzo e l’archeologia sostenuta dalla storia e dalla tradizione ci aiuta. Il museo, così, si inserisce in quest’ottica».

Quando i francescani iniziarono a scavare nell’Ottocento, quindi, raccolsero tra i luoghi costruiti, distrutti, ricostruiti e rimaneggiati all’infinito tutti quei frammenti e reperti imprescindibili per la comprensione della storia. Tortelli e Frassoni Associati ha rimesso mano a tutti i frammenti (anfore, vetri, capitelli, colonne...) e ci ha creato attorno, appoggiandosi ad un luogo altrettanto affascinante spiritualmente e archeologicamente (il convento della Flagellazione), la cornice perfetta.

A completare la lezione-itinerario con il fascino del volto artistico dei reperti la dottoressa Elena Lucchesi Ragni, già responsabile dei nostri Musei Civici, che ha selezionato due magnifici nuclei di frammenti: «Quelli dell’epoca crociata. Perché fu proprio con le crociate che arrivarono in Terra Santa artisti, architetti e persone provenienti dall’Occidente che parteciparono al rinnovamento del nuovo regno riconquistato alla cristianità».