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«Viaggio per cogliere l'essenza che porta alla felicità»

La 25enne di Rodengo Saiano ci ha scritto per raccontare la sua avventura in Australia
La 25enne di Rodengo Saiano racconta la sua avventura australiana
La 25enne di Rodengo Saiano racconta la sua avventura australiana
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Immaginavo di trasferirmi in Australia e di andare a vivere in un grattacielo con vista mozzafiato sulla città. E invece... per i miei primi tre mesi in questo nuovo continente sono in un posto sperduto tra soli campi, dove l’unica cosa da fare è lavorare come se non ci fosse un domani in una farm di pesche (i fatidici 88 giorni per ottenere il secondo visto) e alla sera è appoggiare la testa su un cuscino, alloggiando in un caravan park con altre persone. Gente accumunata dallo stesso spirito di avventura, di sete di vivere, di viaggiare.

25 anni: un quarto di secolo, una laurea raggiunta in Terapia Occupazionale con amore e dedizione prima di partire e un decollo per l’altro mondo il 3 dicembre scorso. Non è facile allontanarsi dalla quotidianità, da ciò che è tuo da sempre. Ma tante volte questo «tutto» non basta. E allora si ha voglia di allontanarsi da quel porto sicuro...

Viaggio per scoprire, per lasciarmi affascinare da sorrisi e da sapori di nuove genti, per innamorarmi di ciò che mi circonda e innamorarmi per una seconda volta di quel che mi ha sempre circondata, viaggio per svuotarmi dai pesi e riempirmi di leggerezza. Stare fermi è lo sport preferito di chi ha smesso di rischiare e per me la parola rinunciare non esiste.

L’Australia. Il sogno australiano è stato un progetto maturato col tempo e sentito fin dentro al midollo. L’Australia è un paese tanto democratico quanto duro e rigido. Un paese dove Darwin sarebbe felice di vedere realizzati i principi della selezione naturale. Perché questo è un posto dove di schiaffi se ne prendono, e possono essere davvero tantissimi. Insieme alle soddisfazioni. Perché quando devi smuovere mari e monti lo devi fare affrontando una lingua che non è tua, perché quando i demoni vengono a trovarti ti ricordano che non importa se sei dall’altra parte del mondo: ovunque tu vada, porti te stesso.

E capitano giornate tristi, momenti di sconforto e di dubbio, attimi in cui penso «ma perché devo usare 88 giorni della mia vita impacchettando pesche anziché vivere davvero il mio sogno australiano fatto di van, surf e cieli stellati?». E la risposta suggerita da una grande persona, viaggiatrice, amica, sognatrice come me è questa: «Quando pensi di mollare ricordati il motivo per cui hai resistito così a lungo».

E allora penso all'esperienza indimenticabile di Santiago di Compostela e paragono questi giorni agli ultimi chilometri del Cammino, quando non ce la si fa più e si pensa solo a fermarsi. Ma ce la si fa sempre, perché un’ora in più dopo averne già fatte otto non é niente. Perché come succede nel Cammino, anche in questa occasione si sa qual è la meta, qual è il senso che muove questo andare: avere la possibilità di scegliere, di non precludersi niente, di poter decidere se tornare a vivere in Italia o se restare per un altro anno in Australia arricchendo lo zaino che porto sulle spalle di esperienze e di una nuova me, la stessa Giulia ma con occhi nuovi e con molto di più da raccontare.

Il tesoro. E ora che sono così lontana posso dire di essere travolta dai mille colori del cielo, dalle diverse carnagioni, dalle sfumature dell'anima di ognuno di noi e di esserne follemente innamorata... Ogni persona incontrata ha qualcosa da insegnare, ma come nella vita reale, abitare in questo posto fa capire che siamo tutti di passaggio. Strade diverse, esperienze nuove, paesaggi mozzafiato e da qui il grande insegnamento: cogliere l'essenza che porta alla felicità.

16211,42 km di distanza dalla propria casa non fanno paura quando si ha la certezza che gli oceani non sono mai abbastanza vasti per snodare i rapporti importanti. In questi mesi ho imparato ad ascoltare i silenzi, a guardare il cielo pensando che è lo stesso ovunque, a fare tesoro dei momenti in cui sento chi amo e attendendo il ritorno per poter sentire col potere di un abbraccio quello che le parole non sarebbero in grado di spiegare. Con la consapevolezza più grande: Lontani ma vicini, sempre ad un millimetro dal cuore.

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