Outdoor

Gallo rosso: nei masi il lusso dell'Alto Adige

Una vacanza nelle tipiche fattorie sudtirolesi per godere di panorami e scenari unici e conoscere i sapori più genuini
Val di Casies: il panorama che si può apprezzare - © www.giornaledibrescia.it
Val di Casies: il panorama che si può apprezzare - © www.giornaledibrescia.it
AA

Il maso: un osservatorio privilegiato per conoscere, scoprire, apprezzare l’Alto Adige al punto da augurarsi di perdere le chiavi dell’automobile e il loro doppione, di sperare in due metri di neve in piena estate, di sognare l’inceppamento di tutte le sbarre dei caselli autostradali da Vipiteno a Egna/Ora e di avere qualsiasi altra scusa per essere costretti, se non a fermarsi a vivere, quanto meno ad allungare la vacanza per qualche giorno.

La fattoria contadina altoatesina è lo scrigno della storia, della cultura, dei sapori, della genuinità e della verità del Sud Tirolo. Poterci passare qualche giorno è davvero un privilegio. Un lusso che il consorzio del Gallo Rosso ha voluto proteggere e rilanciare dando vita ad un circuito unico per genere nel panorama italiano ed europeo. Sono in tutto 1.600 i masi rappresentati, si suddividono per tre tipologie di attività contadina (frutticultura, viticoltura e allevamento) e per 13 specializzazioni.

Dal 1999 anno dell’inizio dell’avventura ad oggi i letti disponibili sono passati da 15mila a 24.600, mentre i pernottamenti da 800mila a 2 milioni e mezzo: un successo di pubblico che non pare destinato a vivere flessioni. Il segreto è presto detto: oltre a vivere la montagna, i sentieri e le vette delle Dolomiti patrimonio dell’Unesco d’estate, e le piste da sci (anche di fondo) più invidiate nel Mondo d’inverno, chi soggiorna nel maso vive un’esperienza ancora più autentica.

Oltre a godere di scenari e panorami davvero unici (i masi sono arrivati prima di tutti gli altri edifici e si sono posizionati meglio) gli ospiti possono partecipare alla vita della fattoria: i grandi darsi da fare nell’orto, nella stalla, in cucina; i piccini - cosa non così scontata in città - prendere contatto con una natura che non conoscono, giocare con vitellini e conigli, accudire una gallina o un anatroccolo, cavalcare un pony, scoprire insomma che la vita vera è altro ed è molto più divertente di quella imprigionata in uno schermo.

I masi con alloggio sono in tutto 48 e sono suddivisi in 13 categorie: dal maso di interesse storico, a quelli per appassionati di bici, cavallo o escursioni. C’è il maso per chi è allergico, per le persone con diverse abilità, per famiglie e bambini, ma anche casa clima, che rispondono a parametri di sostenibilità. Oltre a quelli nei quali è possibile pernottare ci sono anche le osterie contadine: sono in tutto 40 e si suddividono a loro volta in Buschenschank e Hofschank. Le prime producono il vino in proprio, le seconde hanno a menù almeno un piatto di carne di produzione propria.

In questa fase dell’anno le osterie stanno riaprendo e propongono i loro piatti anche all’aperto, in terrazze nelle quali è possibile godersi il panorama e i piatti cucinati con gli ingredienti stagionali, come i canederli alle ortiche, le prime insalate raccolte nell’orto e le ricette realizzate con le erbe selvatiche. In 69 osterie del consorzio è possibile gustare e acquistare prodotti gastronomici autentici, realizzati con almeno il 75% della materia prima proveniente dallo stesso maso (il restante 25% deve provenire da un altro maso locale). I criteri sono ferrei: i prodotti infatti devono superare una degustazione alla cieca da parte di una commissione specializzata. Infine in 9 masi possono essere acquistati anche pezzi d’artigianato autentico realizzato rigorosamente a mano e con materiale proveniente dalla fattoria.

Unica inevitabile pecca: trovare posto in un maso del Gallo Rosso non è facile. Il successo è tanto che, soprattutto per l’alta stagione, è necessario prenotare con largo anticipo. Cosa nella quale i tedeschi ci battono. Almeno per ora.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia