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Se l’università diventa fucina di volontari

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Il pensiero degli studenti rivolto verso l’impegno concreto. Quando gli universitari hanno libertà di scelta sanno indirizzarsi su tematiche impegnative, su questioni scottanti. Crescere e maturare non solo sui manuali, ma anche dedicando tempo ad aspetti concreti della quotidianità. Tre esempi bastano a tracciare il segno: l’officina del volontariato, la rassegna cinematografica Green e il ciclo di documentari su Emergency. Si tratta di tre attività finanziate dalla Statale con i fondi studenteschi andate in scena nelle scorse settimane nelle facoltà bresciane.

L’officina del volontariato è stato un percorso a tappe che ha toccato Medicina, Ingegneria, Giurisprudenza e infine Economia. Gli studenti hanno incontrato da vicino le associazioni bresciane attive nel settore per capire come mettersi al servizio degli altri e dedicare un po’ di tempo a chi ne ha bisogno. «Abbiamo fatto conoscere attività che possono arricchire il percorso universitario - commenta don Giovanni Milesi, responsabile della Pastorale universitaria -. In tutte e quattro le sedi la partecipazione è stata cospicua e abbiamo riscontrato un interesse elevato degli studenti». Gli universitari si sono avvicinati alle realtà più vicine al proprio percorso di studi. «A Ingegneria - continua don Giovanni - c’è stato molto interesse sulle tematiche ambientali, mentre a Medicina l’Avis e Medicus Mundi hanno catturato l’attenzione. La cosa bella è che dopo questi appuntamenti gli studenti si iscrivono alle associazioni e cominciano a essere dei volontari».

Successo anche per i tre film della rassegna «Green» proposti al cinema Eden da Studenti Per. «Natural Resistence» di Jonathan Nossiter dedicato all’agricoltura biologica, «Promised Land» di Gus Van Sant inerente al tema dell’installazione di trivelle per ricavare gas naturale dalle rocce, e infine «Food Savers» di Valentin Thurn ruotante intorno alla questione dello spreco alimentare.

«Abbiamo proposto tre film dedicati a salute, benessere e ambiente per sensibilizzare gli studenti sui tre ambiti e per far capire loro che queste questioni ci toccano da vicino», spiega Martina Ottoni di Studenti Per, anticipando che nelle prossime settimane «organizzeremo a Medicina una conferenza sul caso Caffaro alla quale interverranno esperti di salute ambientale e inquinamento».

Sempre Studenti Per, insieme al gruppo universitario Emergency di Brescia, ha proposto nella sala polifunzionale del Cedisu tre documentari dedicati all’operato di Emergency. "Open Heart" di Kief Davidson incentrato sulla vita all’interno di un cento cardiochirurgico in Sudan, «Domani torno a casa» del duo Lazzaretti-Santolini dedicato alle storie parallele di un bambino affetto da disturbi cardiaci e di uno incappato su una mina, e infine «Life in Italy is ok» di Gianfranco Marino, riguardante il diritto alla salute per gli immigrati in Italia.

Osservando il racconto per immagini si comprende come uno studente possa rendersi utile già nel periodo universitario. Studiare e aiutare contemporaneamente, offrendo il proprio tempo agli altri, oppure preoccupandosi di questioni scottanti. Il 28 aprile sarà proposto lo spettacolo teatrale «Direzione controvento», dedicato alla decrescita felice e ai nuovi stili di vita. L’impegno studentesco fuori dalle aule prosegue.

Mario Nicoliello

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