Prevenire i tumori in 9 mosse, parola di oncologo

Dalle lampade alla dieta, dal consumo di alcol all'attività fisica: i comportamenti incidono in modo significativo sulla possibilità di ammalarsi
© www.giornaledibrescia.it
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Parliamo ancora di tumori. Lo facciamo perché il numero di diagnosi è in costante crescita, anche se lo è anche l’aspettativa di vita dopo la diagnosi delle persone che si ammalano. Vero è che sono pochi i casi in cui si può parlare di guarigione; ma è altresì vero che molti tumori, con le cure e nel tempo, si trasformano in una malattia cronica che consente una buona qualità di vita. Motivo di conforto deriva anche da un altro dato: il 40% dei tumori è potenzialmente prevenibile.

Questo quanto emerso dall’incontro tra esperti dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) in occasione della presentazione del Rapporto «Lo stato dell’Oncologia in Italia 2017».

Per diminuire la probabilità di ammalarsi, l’Aiom suggerisce alcune misure da adottare. Vediamole.

  1. No al fumo: il 25-30% di tutti i tumori è correlato al consumo di tabacco. Ogni anno, nel mondo, tre milioni di persone perdono la vita per questa causa.
     
  2. Moderare il consumo di alcol: il consumo di bevande alcoliche aumenta il rischio di cancro del cavo orale, faringe, esofago e laringe. È inoltre fortemente correlato anche all’insorgenza di tumore del fegato, dell’intestino e della mammella nelle donne.
     
  3. Seguire la dieta mediterranea: è dimostrato che il maggior apporto di frutta e verdura, specie se crude, ha un forte effetto protettivo sul rischio di numerose forme tumorali. L’azione positiva è legata in particolare all’alto contenuto di fibre (che favorisce la maggior motilità intestinale, impedendo l’assorbimento di eventuali sostanze cancerogene) e all’elevata presenza di agenti antitumorali quali le vitamine antiossidanti.
     
  4. Controllare il peso: l’obesità e l’elevata assunzione di grassi costituiscono importanti fattori di rischio da evitare.
     
  5. Praticare attività fisica: lo sport riduce in modo notevole le possibilità di sviluppare un cancro. I sedentari hanno una probabilità del 20-40% superiore di ammalarsi.
     
  6. No alle lampade solari e attenzione ai nei: le lampade sono considerate cancerogene al pari delle sigarette. Un’esposizione precoce incrementa del 75% il rischio di melanoma. La presenza di nevi è inoltre indice di una maggiore predisposizione alle neoplasie della pelle, vanno quindi controllati.
     
  7. Malattie sessualmente trasmissibili: il 20% dei tumori deriva da infezioni prevenibili. Alcune, come epatite o Hpv, possono venire trasmesse con i rapporti sessuali.
     
  8. Evitare l’uso di sostanze dopanti: gli steroidi anabolizzanti comportano un aumento del rischio di tumori.
     
  9. Prevenzione e screening: in Italia, il Servizio sanitario nazionale fornisce gratis accertamenti per la diagnosi precoce oncologica. In particolare per: tumore del seno (mammografia ogni 2 anni per le donne tra 50 e 69 anni); cancro del collo dell’utero (Pap-test ogni 3 anni per le donne tra 25 e 64 anni); tumore del colon-retto (per uomini e donne ricerca del sangue occulto nelle feci ogni 24 mesi tra 50 e 69 anni). L’Ats di Brescia ha annunciato l’aumento della forbice di età per lo screening del tumore alla mammella e del colono retto.

Nel 2016, in Italia sono stati diagnosticati 365.800 nuovi casi di tumore, di cui 189.600 (54%) negli uomini e 176.200 (46%) nelle donne. Complessivamente, nel nostro Paese ogni giorno circa 1.000 persone ricevono una nuova diagnosi di tumore. Ma è migliorata la sopravvivenza.

Oggi le due neoplasie più frequenti, il tumore della prostata e della mammella, presentano sopravvivenze a 5 anni che si avvicinano al 90%, con percentuali più elevate per i tumori diagnosticati in stadio precoce. La valutazione di sopravvivenza per un’ampia serie di tumori in Italia mostra come questa sia generalmente allineata con la media europea e per molti tipi di cancro sia anche superiore.

I dati dell’Associazione italiana dei Registri Tumori indicano un costante aumento del numero degli italiani che vivono a lungo dopo una diagnosi di tumore, pari al 3% l’anno.

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