Lo smog aumenta il rischio di tumore al seno

Uno studio su 280mila donne negli Usa dimostra che le polveri ultrasottili influiscono sulla crescita delle cellule
Lo smog aumenta il rischio di tumore al seno
Lo smog aumenta il rischio di tumore al seno
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Le donne che vivono in aree fortemente inquinate hanno un rischio maggiore di avere il seno denso, una condizione che a sua volta alza la probabilità di un tumore. Lo afferma una ricerca fatta su 280mila donne negli Usa pubblicata da Breast Cancer Research.

Le donne scelte per lo studio si erano sottoposte ad una mammografia nel periodo tra il 2001 e il 2009, e il dato della densità del seno, che riflette la proporzione tra i diversi tipi di tessuto dell’organo, è stato incrociato con quello dell'inquinamento nell'area di residenza. «Per ogni unità in più di polveri ultrasottili (PM2,5) - scrivono gli autori - il rischio di avere un seno denso aumenta del 4%».

In altre parole le donne che avevano un seno denso avevano una percentuale del 20% maggiore di essere state esposte ad alti livelli di polveri. Una relazione inversa invece riguarda un altro inquinante, l'ozono, che invece sembra avere l'effetto opposto rispetto alle polveri.

Inquinamento e sistema endocrino. «I costituenti chimici dell'inquinamento da polveri ultrasottili - scrivono gli autori dell’Università della Florida - sono noti per avere effetti distruttivi sul sistema endocrino. Anche se una associazione causale non può essere stabilita, questi inquinanti hanno il potenziale di influenzare la densità del seno interferendo con la crescita delle cellule».

Nelle donne con seni molto densi, la mammografia digitale può offrire alcuni vantaggi rispetto alla mammografia standard. Attualmente l’impiego dell’ecografia e della risonanza magnetica nella diagnostica dei seni densi, combinate con la mammografia, è oggetto di molti studi con l’intento di migliorare l’individuazione dei tumori.

Lo smog sul banco degli imputati. In realtà, la relazione tra smog e aumento dei casi di cancro, specie al polmone, è stata dibattuta a lungo perché era difficile da dimostrare. Esiste una relazione ben nota tra inquinamento e infiammazione dei polmoni che può in parte spiegare come lo smog possa favorire la comparsa del cancro.

Uno studio in 9 Paesi e 300.000 persone seguite per oltre 13 anni, pubblicato nel luglio 2013, ha dimostrato la relazione tra aumento delle polveri sottili e numero di tumori, indipendentemente da altri fattori come il fumo di sigaretta.

L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) di Lione ha classificato l'inquinamento atmosferico e le polveri sottili fra i carcinogeni umani di tipo 1. Anche se, per quanto riguarda il polmone, le richerche hanno evidenziato che lo smog rimane una causa di tumore minore rispetto ad altre, in primo luogo il fumo, ma non per questo deve essere sottovalutata.

Per molti anni l’impatto dell'inquinamento atmosferico sulla formazione dei tumori, in particolare di quello al polmone, è stata oggetto di ricerca. Gli studi epidemiologici portati avanti nei diversi Paesi davano infatti risultati discordanti. Misurare l'impatto di un fattore complesso come l'inquinamento atmosferico sulla salute di un singolo individuo, in particolare quando si tratta di malattie a lenta formazione come i tumori, è molto difficile dal punto di vista metodologico: ogni volta che emerge una relazione, bisogna verificare la presenza di eventuali altri fattori (come il fumo e le altre abitudini di vita, l'alimentazione e persino le caratteristiche genetiche di una certa popolazione) che possono confondere i dati poiché a loro volta possono essere all'origine di un aumento dei casi di cancro.

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