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Il 4.0 non si compra al mercato, ecco i passi necessari

Dalla Bocconi, un rapporto sull'approccio dell'Italia a Industria 4.0
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«Il 4.0 non si compra a listino, neanche con l'iper ammortamento, ma è un percorso imprenditoriale, una sfida culturale e organizzativa». Si apre così il rapporto SDA (School of Management) Bocconi 2016 «Quattro passi verso il 4.0», sul futuro dell'innovazione: persone, prodotti, processi interconnessi.

4.0 è la premessa per il dialogo industriale, non solo commerciale. Implica la nascita di nuovi ruoli professionali (direttore del dialogo, coordinatore della interoperabilità, capo della digital disruption). «Se trovate solo ingegneri snob e con la puzza sotto il naso - cita lo studio - prendete un perito e formatelo. Riempitegli la valigetta non con prodotti da vendere, ma con impegni agli standard e all'interoperabilità».

Chi sale sul 4.0, sale su un veicolo di rendita e non solo di vendita: il prezzo diventa meno centrale come criterio di mercato, il focus si sposta sul servizio. I prodotti personalizzati non hanno un prezzo di listino, ma qualità specifiche spesso non confrontabili in quanto fatte su misura per i processi del cliente. Con il 4.0 si passa dalla price-based alla SLA (Second-language acquisition)-based competition, il prodotto passa da search a experience good.

Dall'analisi dei dati, tratti dall'Osservatorio Politecnico di Milano, lo studio della Bocconi mette in luce che il mercato dello Smart Manufacturing nel 2015 in Italia vale già 1,2 miliardi di euro, un valore significativo che rappresenta poco meno del 10% del totale degli investimenti industriali complessivi. È trainato, in particolare, da grandi aziende di macchinari e dell'automotive ed è costituito in prevalenza da applicazioni tecnologiche di Internet of Things per l'industria (il 66% del valore). Per il 2016 è previsto un tasso di crescita del 20%, buono ma insufficiente a recuperare anni di ritardo rispetto alle più mature esperienze internazionali.

In Germania, più della metà delle oltre 6.000 imprese manifatturiere sopra i 100 milioni di fatturato ha effettuato, o li sta perfezionando, investimenti in Industry 4.0. In Italia, invece, oltre un terzo (38%) delle imprese industriali dichiara di non conoscere il tema, pur con forti differenze settoriali.

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