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In Germania per studiare l'acqua

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Prima Padova, poi Leuven, ora Friburgo: «ancora per un anno e mezzo, due... Poi non lo so». Da un altro anno e mezzo Stefano si trova in Germania per un PhD, presso un istituto finanziato dallo Stato tedesco e collegato all'Università. Il suo campo? La fisica. «Siamo un gruppo di biofisici computazionali: simuliamo al computer sistemi biologici quali proteine o anche "semplice" acqua e ne studiamo la "forma" e la "dinamica”». Stefano studia il funzionamento di una delle proteine più comuni, nel tentativo di capire quali parti della proteina sono importanti e perché. «Nello stesso tempo, ora ho iniziato un progetto in cui tentiamo di capire il ruolo dell'acqua nei processi biologici: gli altri componenti del gruppo hanno elaborato un modello in cui sono riusciti a spiegare le varie fasi dell'acqua attraverso studi di networks, che negli ultimi 2-3 decenni sono diventate uno degli strumenti principe per fare analisi di sistemi complessi». La speranza è quella di capire come l'acqua agisca nell'attività di tali proteine, quindi collegare lo studio delle proteine a quello dell'acqua. «È incredibile quanto ancora poco si sappia dell'acqua: non esiste ancora un modello di acqua che riesca a spiegare tutte le sue anomalie. In sostanza qui studiamo questo: come si organizza, se queste anomalie vengono riprodotte e come questo possa in un futuro influenzare i processi biologici». All'estero Stefano è finito studiando; ma a condurlo a Friburgo è stato il corso degli eventi. «Quando ho capito che non mi sarei potuto fermare a Leuven, in Belgio, dove stavo facendo la tesi, ho cercato in giro e su internet ho trovato questo posto». «All'inizio non è stato facile; ma ho trovato un buon gruppo di lavoro ed ottimi amici: adesso mi trovo bene».

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