Archivio

I viaggi pagati in anticipo e il fallimento Ventaglio

«Solidarietà? preferirei i soldi dell'Iva».
AA

Ventaglio... chiuso. E non per ferie, ma per fallimento. I Viaggi del Ventaglio, uno dei tour operator più noti del settore delle vacanze, è fallito la scorsa settimana, il 15 luglio, quando il Tribunale di Milano ha revocato l'ammissione al concordato preventivo della società.
I curatori fallimentari Giuseppe Verna, Vito Potenza e Alberto Redeghieri Baroni hanno precisato nei giorni scorsi che nessun turista rimarrà bloccato nelle località di vacanza; tuttavia, ci sono altre categorie di utenti che saranno penalizzati dal fallimento. Ci sono i lavoratori, in cassa integrazione tranne una ventina, che aspettano le evoluzioni della vicenda. E ci sono i soci di «Vacanze nel mondo» che hanno già pagato i viaggi per i prossimi anni.
La formula Vacanze nel mondo
Cos'è «Vacanze nel mondo»? È una divisione del gruppo Ventaglio incentrata sulla «fidelizzazione del cliente che viaggia nei villaggi VentaClub, attraverso formule di time-sharing di facile utilizzo», si legge sul sito Internet (dove campeggia anche l'avviso della procedura fallimentare). In pratica, si tratta di una formula inventata dalla famiglia Colombo (fondatrice dei Viaggi del Ventaglio) per tenere «agganciati» i clienti incassandone anticipatamente i soldi; prevede il versamento di una quota (cinquemila, diecimila euro o anche più), che dà diritto ad un certo numero di vacanze scontate nei villaggi del Ventaglio. Nonostante la situazione finanziaria peggiorasse, l'offerta commerciale è stata proposta ai clienti, che ora rischiano di perdere buona parte dei soldi spesi per vacanze non ancora effettuate.
Tra questi c'è la signora Gianfranca di Sarezzo, il cui caso ci è stato segnalato dalla Federconsumatori di Brescia. «Nel dicembre 2007 - racconta a Pronto GdB -, mentre eravamo in vacanza in un villaggio del Ventaglio a Sharm el Sheik, abbiamo sottoscritto un'offerta di Vacanze nel mondo chiamata Five and five plus.L'offerta ci era stata illustrata dagli operatori della società in occasione di una festa promozionale: si trattava di pagare 6.200 euro in anticipo, ricevendo in cambio un buono ogni anno per dieci anni. Il buono si rivalutava: nel 2008 era di 780 euro, nel 2009 di 805 e così via. Il buono veniva scalato dal costo della vacanza, a condizione che si partisse almeno in due».
Il vantaggio consisteva nella rivalutazione dei buoni e nella possibilità di usufruire di pacchetti scontati, riservati a soci di Vacanze nel Mondo. «Mia sorella aveva sottoscritto l'offerta nel 2002 ed era molto soddisfatta - spiega Gianfranca -. In più moltissimi nel villaggio di Sharm erano già soci con quella formula. Così ci siamo decisi ad accettare».
Nel 2009 i primi sospetti...
L'anno dopo la famiglia di Sarezzo va in vacanza a Marsa Alam: «Tutto bene». Nel 2009 iniziano i problemi, perché quella che sembrava un'offerta scontata, per un cavillo diventa inutilizzabile. Comunque anche il secondo buono viene speso. «Alla fine del 2009 iniziamo a sentire, tramite le notizie su Internet raccolte dai figli, che la società aveva problemi finanziari». Gianfranca chiede il buono per il 2010, e invece arriva una comunicazione di Vacanze del mondo: il Tribunale di Milano ha accolto la richiesta di concordato preventivo e di ristrutturazione, e questo garantirà la continuità del gruppo. Purtroppo, però, «il piano determina il blocco immediato dell'utilizzo dei buoni in possesso»: in alternativa, «sarà applicato lo sconto del 20% sui prodotti ventaglio VentaClub e Columbus anche in altissima stagione».
Otto vacanze già parzialmente pagate in fumo, dunque? Gianfranca si affretta ad andare alla Federconsumatori di Brescia: «Non siamo esperti legali, non sapevamo come muoverci. L'associazione ci ha spiegato che ora siamo creditori di una società fallita e ci ha detto come presentare richiesta di rimborso. Poi agirà a livello regionale. Qualcosa speriamo di riavere, ma non ci facciamo molte illusioni», conclude.
Sarà possibile una class action, un'azione collettiva? «In questi casi non è prevista», risponde Fausto Filippini di Federconsumatori Brescia. «L'iniziativa resta individuale. Ci sarà l'ammissione allo stato passivo, e anche la richiesta al fondo di garanzia specifico, che però al momento non ha risorse. Per quello che ho capito difficilmente si porterà a casa qualcosa».
Provare, però, si può. Chi fosse coinvolto nella vicenda può contattare la Federconsumatori in via F.lli Folonari, 7, telefono 030-3729251, email federconsumatori@bs.lomb.cgil.it. Inoltre, alcuni soci di Vacanze nel Mondo hanno costituito l'associazione «Amici Veri» per tutelare gli associati (www.amiciveri.com). Il motto è beneaugurante: «Il viaggio continua».
Marco Sampognaro

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia