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«Ho perso punti: via la mia patente ma anche il lavoro»

Emblematica la vicenda di Sergio: impossibilitato a guidare deve rifare l'esame. E non passa. Tutto per grave distrazione.
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Lavorare come agente di commercio, vedersi revocata la patente e non riuscire a passare l'esame di guida per mesi, equivale a perdere il posto. E perdere un lavoro dopo i cinquant'anni può diventare un calvario.
È quello che è accaduto a Sergio, un nostro lettore gardesano. «La colpa è solo mia, non soltanto per le infrazioni commesse ma anche perché a fine dello scorso anno non ho prestato attenzione alla lettera che mi era arrivata da Roma dove mi avvisavano che stavo esaurendo i punti della patente» racconta il 53enne di Toscolano Maderno.
L'avviso: patente revocata
I fatti poi si sono succeduti così: a febbraio 2010 riceve una nuova lettera in cui viene informato che la sua patente è stata revocata e che deve restituirla. Tra la fine e l'inizio dell'anno infatti Sergio aveva commesso un'ulteriore infrazione («I punti li avevo persi quasi tutti per il non utilizzo delle cinture di sicurezza») che gli aveva mandato in fumo gli ultimi 4-5 punti rimasti.
Di conseguenza a febbraio si reca alla Motorizzazione, consegna la patente e tenta l'esame il giorno stesso, ma viene bocciato alla prova teorica («Dopo tutti questi anni, le infinite possibili varianti proposte dai quiz, chi se le ricordava?»). Al che si iscrive all'esame come privatista, sperando di riuscire a prepararsi da solo e di risparmiare qualche euro: a marzo ripete la prova teorica, con esito negativo. La ritenta ad aprile, ma coi quiz informatizzati non c'è niente da fare. A questo punto, preoccupato, decide di iscriversi a una scuola guida. Si iscrive e riaffronta i quiz a maggio, ma il risultato è di nuovo negativo. Decide di iscriversi a un'altra scuola, con la quale sta ancora studiando. Infatti l'ultimo esame che ha tentato è stato il 29 luglio, ormai il quarto: quando non lo supera nemmeno stavolta Sergio si sente sempre più in crisi e decide di chiamare il nostro numero verde di Pronto Giornale di Brescia. «Ho sbagliato, lo so. E non pretendo che siano gli altri a fare l'esame al posto mio, però mi trovo in una situazione di difficoltà, aggravata dal fatto che facendo l'agente porta a porta non posso presentarmi al campanello girando in pullman o in bicicletta. Sto perdendo il lavoro e non riesco a trovare altre occupazioni temporanee in alternativa».
L'aiuto degli amici
Quando l'abbiamo ricontattato qualche giorno fa, Sergio stava andando in bicicletta a casa di un amico per ripassare i quiz. L'autoscuola infatti nelle settimane centrali di agosto è chiusa, ma Sergio approfitta della biblioteca e degli amici per tenere la materia studiata. Lo aiutano in molti, e questa è la parte dolce di una vicenda amara: «Sono tutti gentili con me, mi aiutano a studiare e mi sono vicini, cercano di aiutarmi a stare calmo, perché mi trovo in uno stato d'animo per cui, quando mi presento all'esame, sono così agitato che non riesco ad avere la concentrazione necessaria».
Tra le persone amiche c'è anche Olga, di Cremona, che un paio di volte alla settimana accompagna in auto Sergio affinché possa svolgere una minima parte del suo lavoro e così non perdere tutti i clienti, tra Brescia, Mantova, Verona e Bergamo. «Ma non riesco a mettere via niente, anzi, sto attingendo ai risparmi di una vita e per fortuna che non ci sono né mutuo né affitto in ballo».
Sergio è tuttavia turbato, ormai i quiz al computer sono diventati un incubo. «Il prossimo esame sarà a settembre e non riesco a togliermi il chiodo fisso di come mi sentirei se non lo passassi nemmeno stavolta: ho bisogno di tornare a lavorare, come potrei fare altrimenti? Ho perso la patente per infrazioni riguardanti le cinture e qualche eccesso di velocità, ma non per motivi più gravi come guida in stato di ebbrezza o sotto l'uso di sostanze stupefacenti. Non appena la riprenderò sarò più attento alle regole rispetto a un neopatenta- to!».
La storia di Sergio è un monito a tutti i lettori perchè non trascurino l'eventuale perdita di punti: la raccontiamo per questo. Ma non solo: nel caso in cui qualche lettore volesse in qualche modo essere di aiuto a Sergio nella preparazione per il prossimo esame o nel trovare un'occupazione temporanea, può scriverci al giornale o mandare un'e-mail a pronto@giornaledibre scia.it.
Laura Migliorati

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