Expo, un nuovo indagato nella cupola degli appalti

Indagato il commissario delegato per le Infrastrutture di Expo, avrebbe favorito l'imprenditore Maltauro per le vie d'acqua.
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Il commissario delegato per le Infrastrutture di Expo, Antonio Acerbo, è indagato nell’ambito dell’indagine della Procura di Milano su appalti relativi all’Expo. È il procuratore Edmondo Bruti Liberati ad annunciarlo in una nota. L’indagine, nella quale è indagato Acerbo, responsabile unico del padiglione Italia, è quella sulla cosiddetta «cupola degli appalti». Inchiesta che aveva portato nei mesi scorsi, all’arresto, tra gli altri, dell’ex parlamentare della Dc Gianstefano Frigerio, dell’ex Pci Primo Greganti e dell’ex senatore del Pdl Luigi Grillo. I reati contestati, sarebbero stati commessi a Milano «fino al 10 luglio 2013».

Per i pm di Milano, Acerbo, nelle sue vesti di presidente della commissione aggiudicatrice degli appalti sulle «vie d’acqua», legati a Expo, avrebbe favorito con modalità illecite l’imprenditore Giuseppe Maltauro. A «incastrarlo» sarebbe stato proprio l’imprenditore Maltauro, che era stato arrestato nei mesi scorsi e che nei verbali aveva confermato pienamente il sistema della «cupola degli appalti», così come era definita la «squadra» che voleva pilotare, inquinare, gestire gli appalti relativi ad Expo e alla sanità lombarda. «La rappresentanza tecnica del Padiglione Italia è sempre stata quella dell’ingegner Acerbo e quindi questo può essere un problema», ha commentato il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone. 

«Questo è un tema che mi inquieta e mi preoccupa - ha aggiunto - e domani (oggi, ndr)avrò un incontro ad Expo per capire quali sono le decisioni della dottoressa Bracco».

I legale di Acerbo, l’avvocato Federico Cecconi, ha fatto sapere che lo stesso Acerbo «ha manifestato l’intenzione di chiarire al più presto la sua estraneità davanti ai pubblici ministeri», in modo «che non venga recato nessun pregiudizio al compimento della preziosa attività sta svolgendo per Expo». L’avvocato ha precisato che nell’avviso di garanzia recapitato oggi al manager «non si fa alcun riferimento a somme ed altre utilità che sarebbero state promesse o date da Maltauro ad Acerbo».

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