Al lavoro per introdurre l'omicidio stradale

Presentato in Senato un disegno di legge: gli ubriachi alla guida e i pirati della strada col carcere fino a 16 anni
Omicidio stradale, «Italia in ritardo»
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«Entro gennaio porterò in Consiglio dei Ministri un pacchetto di norme sulla giustizia che conterrà anche l’introduzione del reato di omicidio stradale». Il 2014 era iniziato da appena due giorni e l’ex ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, dava come imminente la nuova norma. Una dichiarazione arrivata in seguito ad un incidente causato da un pirata della strada con due donne morte in Calabria. Poi però gennaio è passato senza che accadesse alcunché e il 22 febbraio il posto della Cancellieri è stato preso da Andrea Orlando, del Pd.

E proprio per mano dei democratici torna ora sotto i riflettori l’introduzione del reato di omicidio stradale. Nei giorni scorsi Claudio Moscardelli ha presentato in Senato un ddl che punisce gli ubriachi alla guida e i pirati della strada col carcere fino a 16 anni, 21 in caso di morte di più persone, e la pena accessoria del ritiro a vita della patente.

Il testo prevede pene molto alte, a metà tra l’ omicidio volontario e quello colposo: carcere tra i sei e sedici anni, per chi provochi la morte di una persona mettendosi alla guida in stato di ebbrezza alcolico, sotto stupefacenti, con un limite velocità superiore al doppio del limite, o si dia alla fuga dopo l’incidente. E nel caso di morte di più persone la pena può essere aumentata appunto fino a 21 anni. Quando la condanna diviene definitiva scatta anche il ritiro a vita della patente.

Il ddl prevede anche il reato di lesioni personali stradali, con pene da due a 18 mesi, e la punibilità con querela di parte nel caso.

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