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Viaggio al centro della terra di fuoco e ghiaccio

Geyser, cascate di acqua e ghiaccio, canyon e natura selvaggia. Si tratta di un territorio unico al mondo per la sua varietà di paesaggi
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Uno strano Paese, l’Islanda, diverso da ogni altro si possa visitare: terra priva di alberi, battuta da forti venti provenienti dal mare, un luogo dove i fiumi cambiano spesso percorso e lasciano dietro di sé ponti orfani delle loro acque. Dove il terreno ansima forte, sputando nell’aria colonne di vapori bollenti. Una terra estrema, di ghiaccio e di fuoco, dove la gente non ha cognome, dove non esiste un esercito e non si è mai combattuta una guerra.

L’Islanda è un vero e proprio compendio di geologia, un enorme libro vivente da sfogliare e ammirare. Per comprendere a pieno ogni dettaglio di questo affascinante racconto, non c'è nulla di meglio dell'aiuto di un vero esperto, che saprà raccontarvi i segreti e le sfumature di un viaggio che conduce, per dirla alla Jules Verne, «al centro della terra».

Uno dei percorsi ideali per conoscere a fondo l’Islanda è quello che prevede il passaggio per le principali aree geotermali e vulcaniche dell'Islanda: si parte dal Parco Nazionale di Pingvellir, tappa utile ad introdurre gli aspetti geologici che hanno portato alla nascita dell'isola, si prosegue con la zona geotermica di Geysir, dove ammirerete i potenti getti di acqua e vapore del geyser Strokkur e potrete approfondire le tematiche relative al fenomeno idrotermale, per giungere quindi all’affascinante Landmannalaugar, tra contorte cime di lava di riolite, sorprendenti laghi montani e sorgenti di acqua calda.

Una breve sosta a Svartifoss, una delle più famose cascate islandesi, prima di fare rotta verso il ghiacciaio Vatnajokull, la calotta glaciale più grande d’Islanda, con le sue lingue di ghiaccio che lambiscono l’oceano Atlantico; passando attraverso la famosa laguna di Jokulsarlon, coi suoi iceberg galleggianti del colore del turchese, e procedendo attraverso l’affascinante area desertica di Modruladur, si raggiungono le imponenti cascate di Dettifoss e Selfoss, tra le più grandi d'Europa.

Relax serale nelle piscine naturali del Naturbath e pernottamento nei pressi del lago Myvatn, autentico paradiso naturalistico islandese.

Il viaggio può proseguire con una tappa alle sorgenti geotermiche di Krafla prima di dirigersi verso il canyon Asbyrgi, caratterizzato da altissime pareti di basalto a forma di ferro di cavallo che abbracciano e proteggono una valle fitta di vegetazione verdissima, e la cascata degli dei, chimata Godafoss, dove ammirare i caleidoscopici giochi di luce che si riflette nelle gocce d’acqua.

Una giornata va dedicata all’esplorazione dei fiordi e all’avvistamento delle balene. Occorre tenere gli occhi spalancati per ammirare uno dei più suggestivi spettacoli che la natura possa offrire.

Abbandonata la costa, si punta verso sud. Sulla pista Kjolur si attraversano brughiere, fiumi glaciali, colate laviche: direzione isole Vestmann, chiaro esempio di un mondo in continua e perenne trasformazione.

L’arcipelago è formato da isole che rappresentano infatti le diversa fasi di una serie di eventi vulcanici che si sono succeduti nel corso dei millenni. L’isola più grande, la sola abitata, è Heimaey, che nella lingua locale significa «isola casa»: nel 1973, in una strenua lotta tra l’uomo e la natura, gli abitanti riuscirono a deviare una colata lavica che avrebbe distrutto le loro case, isolando il porto dal resto del mondo, pompando acqua direttamente sulla lava e creando così una serie di dighe naturali.

Il viaggio ora può volgere al termine. Prima di rientrare a casa si deve passare attraverso un contatto con la realtà. Una serata a Reykjavik, prima di salutare questa terra di ghiacci, di fuochi e di grandi suggestioni è da fare. Informazioni su www.kel12.com

 

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