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Spiritualità e leggende all’ombra dell’Himalaya

Il Paese riserva sorprese agli amanti del trekking e dell’avventura ma non lascia insoddisfatto chi preferisce un viaggio tranquillo
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Si può gustare un insolito yogurt di bufala all’ombra dei templi a pagoda di Bhaktapur o passeggiare insieme ai monaci dalle tuniche bordeaux attorno allo stupa più grande dell’Asia. Vivere l’emozione di un’arrampicata in uno scenario da sogno o ammirare le vette dell’Himalaya sorseggiando tè nero su una terrazza del borgo di Nagarkot.

Il Nepal è tutto questo e altro ancora. Un Paese di montagna che riserva sorprese per gli amanti del trekking e dell’avventura. E che non lascia insoddisfatto chi preferisce un viaggio più tranquillo, alla scoperta della filosofia buddhista e delle leggende legate ai 330 milioni di dèi induisti.

Assolutamente da vedere è la Valle di Kathmandu, patrimonio dell’umanità. Le principali città che la compongono sono Kathmandu (la capitale), Bhaktapur e Patan. Bhaktapur è la «città dei devoti». Tre grandi piazze collegate da stradine acciottolate ospitano un mosaico di templi in teck, palazzi di mattoni rossi e botteghe. Ogni angolo riserva una sorpresa: in una viuzza si può ammirare la «finestra (in legno intarsiato) del pavone», note come la più bella della Valle; poco più in là è impossibile non notare la «porta d’oro» del palazzo delle 55 finestre o la «campana di Taleju» i cui rintocchi, secondo la leggenda, farebbero abbaiare i cani.

A Bhaktapur c’è il tempio più alto del Paese (il tempio di Nyatapola, nella foto): vanta cinque piani per un totale di 30 metri, è stato costruito nel 1702 ed è resistito al terremoto del ’34. Del resto dispone di curiosi guardiani: le statue di elefanti, leoni e grifoni che dominano la scalinata. Passeggiando nelle stradine è facile imbattersi nei vasetti in terracotta esposti ad asciugare o incontrare persone che fanno il bucato nelle fontane. La terza città della Valle è Patan, il borgo della bellezza, un concentrato di templi tutti da ammirare. D’obbligo per chi si trova in Nepal è una tappa a Pashupatinath, il tempio indù più importante del Paese. I devoti di Shiva lo visitano almeno una volta nella vita.

L’accesso è vietato a chi non è induista; sbirciando oltre il portone si intravede l’imponente statua del toro di Shiva. Il tempio (con struttura a pagoda) si affaccia sul fiume sacro Bagmati, utilizzato per le cremazioni (Pashupatinath è infatti conosciuta come la «piccola Varanasi»). Chi hai dei peccati (commessi negli ultimi 365 giorni) può espiarli salendo sui gradini che portano allo stupa di Swayambhunath, il sito prediletto dai macachi. Tra le tappe imperdibili ci sono inoltre il lago di Pokhara sul quale si specchia il massiccio dell’Annapurna; Lumbini, la città natale di Buddha; e il Parco di Chitwan in cui abitano rinoceronti, leopardi e... la tigre del Bengala.

Barbara Bertocchi

LE VETTE

Delle 14 cime dell’Himalaya sopra gli ottomila metri ben otto si trovano in Nepal. Il borgo di Nagarkot offre una splendida vista sull’Himalaya. L’Everest (8.848 metri) si trova tra Cina e Nepal

I TRASPORTI

I risciò a pedali sono molto diffusi in Nepal. Rappresentano un mezzo caratteristico ed economico per spostarsi nei vicoli acciottolati

A TAVOLA

Nei ristoranti fedeli alla tradizione le bevande vengono servite in bicchieri di bronzo e rame. Da provare il «sikarni» (un dessert a base di yogurt, cannella e frutta secca) e i «momo» (ravioli con verdure o carne)

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