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I colori del Mozambico nei corridoi della Statale

L’arte della pittura entra in ateneo e si collega allo studio universitario
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L’arte della pittura entra in ateneo e si collega allo studio universitario. Acqua, salute, famiglia e risorse: quattro argomenti che saranno al centro della mostra «Valori in colori», una collezione di opere del pittore mozambicano Malé, esposta dal 20 al 24 ottobre in Statale.

L’iniziativa, promossa dalla Fuci, rientra nelle manifestazioni finanziate dalla Statale con i fondi per le attività culturali degli studenti.

«Abbiamo deciso di promuovere la mostra - racconta don Giovanni Milesi, assistente spirituale della Fuci e direttore del Centro universitario diocesano - dopo che i ragazzi di African art gate, appassionati di arte e di missioni, ci avevano raccontato delle opere di Malé, un pittore che dipinge in una ex discarica in Mozambico utilizzando prodotti di recupero. Intendiamo colorare l’università con opere che hanno un forte valore simbolico e che sono collegate direttamente alle tematiche di ricerca delle diverse facoltà. In più si tratta di una rara espressione di arte pittorica africana».

A Ingegneria, l’esposizione avrà come valore portante il tema dell’acqua («Ritraendo i luoghi dove la scarsità di questo diritto primario è la prassi, Malé ricorda che dove c’è acqua, c’è vita, benessere e pace»); a Medicina si tratterà il tema della salute, con opere dedicate alla malattia mentale e fisica, alla gravidanza e al parto, alla musica come terapia.

A Economia ci si concentrerà sulla gestione delle risorse economiche e ambientali, con dipinti riguardanti la pesca, il raccolto nei campi, la preparazione del cibo e il lavoro. Infine a Giurisprudenza il tema della mostra sarà la famiglia: «Malé osserva come la propria cultura interagisce con il mondo familiare, proponendo opere dedicate all’educazione dei figli, al rispetto dell’anziano, al matrimonio, al ruolo della donna».

Le quattro esposizioni saranno inaugurate lunedì 20: alle 14 in via Branze, alle 15 in viale Europa, alle 16.30 in contrada Santa Chiara e alle 17.30 in via San Faustino. Alle inaugurazioni sarà anche presente l’artista, il trentaquattrenne Antonio Malendze detto Malé, che nei quattro giorni successivi effettuerà una performance artistica dal vivo, in ciascuna delle sedi universitarie. Nei dipartimenti coinvolti, la mostra si potrà visitare liberamente, dalle 9 alle 18.30. Inoltre, durante le cinque giornate, saranno presenti studenti che illustreranno il significato dei quadri esposti. «A prima vista le immagini possono apparire molto criptiche, ma con alcuni codici di lettura, si potrà coglierne il significato. Per esempio, in molte opere - continua don Giovanni - è raffigurato un piede, dotato di un elevato valore simbolico. Se infatti il piede è appoggiato a terra, l’opera ritrae una situazione positiva; Se invece è rivolto verso l’alto, il dipinto riflette una situazione di tensione».L’iniziativa è aperta a tutti ed è stata realizzata anche grazie alla collaborazione dell’Accademia di Belle Arti Santa Giulia, dell’Azione cattolica, del Centro missionario diocesano, della Fondazione Tovini, della Fondazione Museke e della Scaip. «L’auspicio - conclude don Milesi - è che gli ideali trasmessi da Malè possano ispirare i ragazzi nel loro percorso di studio e i docenti nella loro attività di ricerca». Il valore nascosto dentro un colore, per una settimana, diventa strumento didattico.

Mario Nicoliello

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