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"Graduation day" in Cattolica: ecco i primi esperti d'ambiente

L'Alta scuola per l'Ambiente della Cattolica diploma i primi esperti ambientali.
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L'Alta scuola per l'Ambiente della Cattolica diploma i primi esperti ambientali. Sviluppo sostenibile e tecnologico, educazione ambientale, inquinamento, risparmio energetico e responsabilità sociale sono alcuni dei temi sui quali hanno relazionato i frequentanti del corso di perfezionamento in Progettazione educativa e sostenibile e quelli del master di II livello in Sviluppo umano e ambiente. I progetti realizzati sono stati presentati nel corso del "Graduation Day" che ha visto la partecipazione di studenti, docenti e rappresentanti degli enti sostenitori. Ha chiuso la serata l'intervento del Vescovo Luciano Monari, che ha consegnato ai presenti il messaggio di Benedetto XVI pronunciato in occasione della giornata della Pace 2010: "Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato". Dopo i saluti del direttore dell'Alta scuola per l'Ambiente (Asa), Pierluigi Malavasi, delle autorità presenti e dei rappresentanti degli enti promotori, la serata è proseguita con la presentazione di alcuni significativi lavori di tesi finale realizzati dai neo "esperti ambientali".

Dall'agricoltura ai beni culturali

Guarda all'edizione dell'Expo 2015 e in particolare al settore dell'alimentazione e del cibo, lo studio condotto da Elena Vettore. Nella sua ricerca, la studentessa ha cercato di rispondere ad alcuni importanti interrogativi: cosa mangeremo nel futuro? Ci sarà cibo per tutti? Elena ha individuato la risposta ai suoi quesiti nell'agricoltura sostenibile e nei suoi diversi modelli agricoli, perché costituiscono gli elementi fondamentali all'interno del progetto ambientale e di sostenibilità che intende realizzare l'Expo 2015. La dicotomia esistente tra le modalità e gli obiettivi sulla conservazione dei beni artistici e culturali nonché quelli relativi alla salvaguardia dell'ambiente sono gli argomenti del lavoro svolto da Andrea Pelliccia. Fa seguito a una breve rassegna degli elementi atmosferici inquinanti coinvolti nel degrado del patrimonio artistico, la definizione di alcune situazioni problematiche nell'ambito della salvaguardia delle bellezze culturali del territorio, sviluppato sia nella teoria che a livello pratico. Andrea ha infatti svolto il tirocinio all'istituto Mnemosyne di Brescia, che da anni si occupa della difesa del patrimonio artistico-culturale.

Lucia Dal Negro ha affrontato il tema dello sviluppo umano e del consumo sostenibile, spiegandone le interconnessioni. I recenti approcci teorici sono infatti rivolti all'inserimento e alla valorizzazione del concetto di "sviluppo umano" quale obiettivo primario cui rivolgere le attività concrete e le metodologie di intervento sul campo. Gli ultimi studi in merito legano il concetto di "sviluppo umano" a quello di sostenibilità ambientale nel tentativo di tracciare tre linee (Triple Bottom Line) di intervento, una economica, una sociale e una ambientale. Si colloca in questo contesto il diffondersi della corrente teorica del "Sustainable business", un settore di ricerca a cavallo tra le "public policies" e la cooperazione allo sviluppo, che intende includere tra le direttrici di crescita future le popolazioni che vivono al di sotto della soglia di povertà. Quattro miliardi di persone finora mai coinvolte nelle dinamiche di sviluppo mondiale che, grazie al "sustainable business" diventano protagonisti di un'innovativa "triple win solution" globale.

Natura, arte e malattia

Di "Natura accessibile" parla Chiara Pettoello, ipotizzando un percorso per disabili all'interno delle Torbiere del Sebino. Ritenendo il contatto con l'ambiente naturale uno stimolo per il miglioramento della vita personale, Chiara intende creare dei percorsi per le persone con problemi fisici cosicché possano fruire degli spazi verdi della riserva naturale, così come già avviene in molti parchi italiani.

Cristian Righettini ha incentrato il suo lavoro su un'ipotesi di concorso di Land art nel castello di Padernello. Cristian vede nella Land art, corrente artistica nata nel mondo americano e anglosassone a partire dagli anni '60, la possibilità di unire gli interessi artistici alle esigenze educative in quanto i presupposti che la animano guardano la natura in modo rinnovato.

Monica Zanni con il suo "Reparto umanamente sostenibile" propone l'idea di un dipartimento, dove l'approccio del malato è strettamente connesso alla persona in esame nella sua totalità, in tutte le dimensioni che la compongono, quindi non solo di quelle che tradizionalmente sono ritenute collegate alla malattia e alla cura. Il rispetto e la considerazione per la dignità della persona non rimangono circoscritte al paziente, ma coinvolgono tutte le persone che sono accolte in reparto: familiari, parenti, amici, e le persone significative per il malato e che costituiscono il suo "ambiente di vita e di relazione".

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