Una serata contro il cyberbullismo...

Marcell Jacobs, la canoista Valentina Iseppi e il rugbista Leonardo Fierro testimoni del progetto «Diario per una vita migliore»
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Internet è un grande strumento di comunicazione e ricerca ed è entrato di diritto a fare parte della quotidianità delle giovani generazioni. Ma il rovescio della medaglia è la difficile tutela della privacy attraverso la rete. Un uso distorto del mezzo inoltre produce fenomeni di prevaricazione e violenza che vanno catalogati alla voce «cyberbullismo».

Se ne è parlato la scorsa settimana a Rivoltella del Garda, nel corso di una serata al centro congressi Hotel Acquaviva, ultimo atto stagionale del percorso rivolto all’educazione alla legalità promosso dalla Polizia di Stato in collaborazione con molti istituti scolastici e l’associazione culturale Agorà. Progetto che ha nel Collaboratore Tecnico Capo della Questura di Brescia Domenico Geracitano il suo deus ex machina, che ha raccolto attorno a sè numerose esperienze, da quelle dei giovani sportivi come Marcell Jacobs, talento emergente dell’atletica leggera italiana e segnatamente bresciana, Valentina Iseppi, promettente canoista e Leonardo Fierro, giovane rugbista. Quest’ultimo, appassionato di rap, insieme ad Agazio e Barbara dalla Calabria, conosciuti nell’ambito del progetto «Diario per una vita migliore» ha formato il gruppo musicale dei Lab che ha inciso un primo Lp e sta preparando un secondo lavoro di pregevole fattura che testi e canzoni che inneggiano alla legalità.

Il cyberbullismo in Italia è un fenomeno in crescita come purtroppo dimostrano i numeri: il 26% degli studenti si definisce vittima di cyberbullismo e il 23,5% degli studenti si definisce cyberbullo. Fra gli atti di bullismo tramite la rete più diffusi il «flaming» ovvero l’invio di messaggi violenti o volgari, la denigrazione e il furto d’identità. Reati veri e propri contro i quali serve una seria prevenzione.

Lo stesso Jacobs ha raccontato un piccolo episodio di cyberbullismo di cui è stato vittima una volta che aveva dimenticato in una stanza il suo cellulare. Esperti della Polizia di Stato e Postale hanno consigliato la folta platea di giovani studenti e dei loro genitori circa le strategie per evitare pesanti violazioni della privacy in rete. La serata, fra musica e racconti degli sportivi, si è conclusa con la premiazione dei vincitori del concorso «Gli amici di Evaristo» nelle quali gli studenti erano chiamati a riscrivere il finale della storia di un bullo che rovina sè stesso e l’ambiente che lo circonda.

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