Scuola

Menù bio-vegetariano ed eco-pannolini al Razzetti

La vocazione «eco» dell’istituto ha radici più profonde del menù bio-vegetariano
AA

Ricette colorate, invitanti, gradevoli. Tanto da scatenare la sfida a chi pulisce tutto il piatto. E dire che le ghiottonerie del caso sono in toto bio-vegetariane, e servite a bambini di età compresa fra i tre mesi e i tre anni.

Nello specifico, ai piccoli ospiti del nido interaziendale - accreditato dal Comune di Brescia - «La Grande tana dei cuccioli» che sorge in seno all’Istituto Vittoria Razzetti onlus di cui è dirigente Bianca Frigoli. La vocazione «eco» dell’istituto ha radici più profonde del menù bio-vegetariano. L’idea - cui fanno eco politiche di risparmio energetico e riciclo dei materiali - ha infatti preso il via con l’inserimento di pannolini lavabili in luogo di quelli tradizionali, un progetto avviato con l’associazione Eva di Concesio che ha a sua volta collaborato con A2A. «Un’alternativa sostenibile - motiva Frigoli -, anche perché pare che prima o poi i pannolini "normali" verranno tolti dal mercato. A parte questo, abbiamo deciso di impegnarci in prima persona nell’abbattimento della quota di rifiuto generato dai pannolini».

Da cosa nasce cosa, e dai pannolini si è passati alla mensa. «Non disponendo di una mensa interna, avevamo sperimentato due fornitori di pasti - spiega la dirigente - sino a che ci siamo imbattuti in "MenSanaBio".

Una piccola realtà del Bresciano che si occupa di ristorazione scolastica naturale e fa leva sulla certezza che l’educazione alimentare sia uno strumento di consapevolezza e prevenzione».

Del medesimo avviso Bianca Frigoli, che ha così deciso di fare il passo: che menù bio-vegetariano sia. Inutile nascondere come qualche resistenza, all’inizio, ci sia stata. «In primis abbiamo lavorato su insegnanti e genitori». È infatti fondamentale che i docenti siano convinti della proposta: «Talvolta è sufficiente un sopracciglio inarcato o un’espressione scettica per influenzare i bambini». Mentre tra i genitori - per i quali è stato promosso pure un corso di cucina ad hoc, per poter proseguire a casa il percorso avviato a scuola - c’era chi temeva che il piccolo non avrebbe apprezzato o chi avrebbe preferito piatti a base di carne. Dubbi spazzati via nel giro di un pasto o due. Del resto «la filiera è controllata, il menù è depositato all’Asl e alla proposta alimentare affianchiamo un progetto di educazione alimentare». I bambini, dal canto loro, non hanno fatto una piega, lasciando a bocca aperta i loro stessi genitori, parallelamente invitati a partecipare alla conferenza «Come volersi bene mangiando bene» con il dottor Franco Berrino, direttore emerito del dipartimento di medicina preventiva e predittiva dell’istituto nazionale dei Tumori di Milano.

E i costi? «I costi della mensa erano fermi da anni - ripercorre Frigoli - e la nuova "manovra" ha comportato l’aumento di 1 euro a pasto, in parte coperto dall’istituto, senza tuttavia suscitare malumori nelle famiglie». L’acqua viene somministrata in bottiglia. Non già per convinzione, «quanto per sicurezza, in linea con la decisione assunta dal Comune di Brescia». Eliminate le perplessità iniziali, ora tutto sembra correre a gonfie vele. E per i genitori sarà programmato a breve un nuovo corso di cucina.

Il nido interaziendale «La Grande tana dei cuccioli» accoglie oggi 27 bambini - il 28° è in arrivo - a fronte di una capienza complessiva di 40 posti. La retta può essere corrisposta con voucher comunali grazie all’accreditamento, mentre la struttura cerca di porsi nei confronti dei genitori con la massima flessibilità: «Possiamo studiare formule personalizzate di orario, e i bambini possono essere iscritti in ogni momento dell’anno».

Per informazioni è possibile consultare il sito internet http://www.razzetti.eu/cosa-facciamo/servizi/asilo-nido/.

Raffaella Mora

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia