Scuola

Memoria, cibo ebraico «per non dimenticare»

A fine novembre i locali della scuola di via Ghislandi hanno ospitato una cena costituita interamente da piatti ebraici
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Quando il ricordo passa dal piatto resta indelebile nella memoria. Proust e la sua madeleine nelle ormai leggendarie pagine della Recherche ce l’hanno insegnato.

Da una simile suggestione parte il viaggio nella storia compiuto dagli studenti delle classi quinte dell’Ipssar Mantegna. In questo caso, però, il cammino a ritroso non è autobiografico, ma ripercorre uno dei periodi più difficili della storia umana, quello per cui è stato istituito il 27 gennaio il Giorno della memoria.

«Abbiamo scelto il tema della Resistenza al Nazismo - spiega la professoressa di Italiano e Storia Maria Vittoria Cappitta - con un approfondimento specifico sulla Rosa Bianca, un movimento formato da cinque studenti cristiani che si opposero in modo non violento al regime della Germania nazista».

La Rosa Bianca fu attiva dal giugno 1942 al febbraio 1943, quando i principali componenti del gruppo, in primis i fratelli Hans e Sophie Scholl poco più che ventenni, vennero arrestati, processati e condannati a morte.

Il percorso didattico ribattezzato «Per non dimenticare» che gli insegnanti hanno impostato si muove su un arco di tempo notevole. Iniziato ad ottobre con la distribuzione di testi, la compilazione di ricerche da parte degli studenti culminerà a metà marzo con il viaggio d’istruzione proprio a Monaco, dove cioè la Rosa Bianca era attivo.

Come detto, un vero viaggio della memoria passa anche dal gusto, coinvolgendo nel caso degli studenti del Mantegna, una delle discipline cardine del loro percorso di studio. A fine novembre i locali della scuola di via Ghislandi hanno ospitato una cena costituita interamente da piatti ebraici.

«Si è trattato di un’occasione per i ragazzi di conoscere dal di dentro le abitudini alimentari ebraiche, facendo ricorso ai prodotti Kasher - continua la Cappitta -. I piatti scelti per comporre il menù sono quelli che gli ebrei mettono in tavola durante lo Shabbàt».

Una proposta insolita e che è stata accolta con grande entusiasmo dai ragazzi. Un entusiasmo che ha contagiato anche i genitori e gli insegnanti ospiti della serata.

E se la cena è stato un modo pratico per entrare nella storia, allo stesso modo la mostra allestita nei corridoi del Mantegna ha contribuito a rendere ancor più vicini i fatti studiati sui libri.

«L’allestimento curato dai ragazzi è stato suddiviso in tre macro aree - racconta ancora la professoressa - la prima dedicata alla storia del popolo ebraico, la seconda costituita da un focus sulle sinagoghe e la terza riservata alle feste ebraiche».

Come detto l’esperienza della memoria verrà poi vissuto in loco, quando a marzo gli studenti delle quinte classi visiteranno Monaco.

Il viaggio si articola in quattro percorsi che a volte si intrecciano integrandosi.

Centrale il tema della resistenza al nazionalsocialismo per cui è stata pensata la visita all’Istituto di storia contemporanea dell’Università Ludwing-Maximilian di Monaco. Qui alunni e insegnanti potranno accedere agli archivi e assistere ad una conferenza sulla storia della resistenza antinazista.

È in questa università che i fratelli Scholl e altri giovani della Rosa Bianca studiarono e distribuirono i loro famosi volantini.

Non potrà mancare poi una visita alla città, toccando Marienplatz con il tipico Rathus-Glockenspiel, l’orologio carillon, la Frauenkirche, la Cattedrale e il Palazzo Reale dei Wttelsbach, con i giardini reali e i giardini botanici.

Ci sarà poi spazio anche per la visita ad un birrificio con l’illustrazione del percorso produttivo della birra, secondo il procedimento immutato inventato nel Medioevo.

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