Scuola

Le scuole dove gli studenti sono anche atleti

Dall’Istituto Meneghini di Edolo al liceo con progetto sportivo Primo Levi di Lumezzane
AA

Da studenti ad atleti, quando istruzione e sport convergono nella formazione degli alunni. Questa è la filosofia del nuovo liceo sportivo, dove l’attività motoria assume importanza basilare, con interessanti opportunità a livello agonistico o professionale, in aggiunta ai consueti sbocchi. Il monte ore complessivo è lo stesso del liceo scientifico tradizionale, ma le materie di latino e disegno/storia dell’arte sono sostituite da discipline sportive, scienze motorie, diritto ed economia dello sport. Per quanto riguarda la provincia di Brescia, il liceo sportivo, come designato nella riforma (dpr 2010, n° 89 e dpr 2013, n° 52), è stato avviato all’Istituto Meneghini di Edolo, con atto dirigenziale di Regione Lombardia.

«Il plesso si trova in posizione strategica - sottolinea il dirigente scolastico Nunzio Speciale -. La nostra è l’unica scuola ad aver stabilito un protocollo d’intesa con la Federazione Italiana Sport Invernali: Edolo può diventare fucina di campioni dello sci. Proponiamo agli studenti di approfondire e favorire la conoscenza, la pratica e la promozione delle discipline sportive invernali, aspetto caratterizzante del curriculum».

Il liceo scientifico «con progetto sportivo» è invece attivo all’Istituto Primo Levi di Sarezzo, nel plesso di Lumezzane. In questo caso, il potenziamento di scienze motorie, con l’inserimento di diritto ed economia dello sport e discipline sportive, ha portato a una ridistribuzione delle ore, tale da non cancellare, dal piano studi, latino e storia dell’arte. «Si tratta di una sperimentazione non assistita dal Ministero, realizzata grazie alla legge sull’autonomia scolastica - spiega il dirigente Mauro Zoli -. In ogni caso, è un liceo che conferisce, a tutti gli effetti, il diploma di maturità scientifica».

Lo stesso discorso vale all’Istituto Don Milani di Montichiari, dove è ugualmente presente l’indirizzo scientifico con progetto sportivo.

Se l’Istituto Meneghini, ai piedi dell’alta Val Camonica, si avvia a essere polo di attività sportive anche extra-scolastiche, in città il liceo paritario Gianni Brera (via Randaccio 3) ha attivato, da cinque anni, l’opzione economico-sociale a potenziamento sportivo. «È un liceo delle scienze umane, con due lingue straniere e la terza facoltativa - illustra il professor Nicola Barbaglio -, dove si studia, per cinque anni, anche diritto, tanto che il 30% dei maturi intraprende, senza difficoltà, Giurisprudenza». Il bagaglio teorico è integrato dalla pratica sportiva, anche agonistica. Gli alunni hanno la possibilità di provare tutte le discipline, dalle più tradizionali come atletica, calcio, baseball, alle meno usuali, ad esempio golf, scherma, tessuti aerei. «Diamo attenzione specifica alle arti marziali, per migliorare la disciplina nel gruppo-classe e la crescita psicofisica in età evolutiva». E dal Brera escono anche primatisti come Davide Martinelli, quest’anno campione italiano di ciclismo a cronometro.

Restando tra le paritarie, in città i licei Marco Polo (via Ferrando 1) uniscono il «potenziamento sportivo» sia all’indirizzo scientifico sia a quello delle scienze umane, mentre all’Istituto Enrico Medi di Salò, ai due orientamenti si aggiunge il liceo linguistico con «potenziamento sportivo».

Le scuole dei Rogazionisti, a Desenzano, hanno optato per lo scientifico a «indirizzo sportivo».

Dai banchi di scuola ai campi agonistici, il motto dei nuovi percorsi liceali è «mens sana in corpore sano».

Alessandra Stoppini

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia