Scuola

I genitori intervistano online il nuovo preside

All'Istituto comprensivo Centro 3, con Enzio Montibeller. Dall'altra parte del Pc mamme e papà dei bambini della primaria «Calini»
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«Naturalmente con l'aiuto di tutti: ente pubblico, docenti e genitori». Una conclusione ch'è già una dichiarazione d'intenti, per Enzio Montibeller, il nuovo dirigente scolastico dell'istituto comprensivo Centro 3 - che riunisce le primarie Calini, Manzoni, la secondaria di primo grado Mompiani e la scuola ospedaliera - che sostituisce l'apprezzatissima dirigente Angela Battagliola, ora in pensione. Montibeller si è reso disponibile a rispondere alle domande di un'intervista realizzata non già, canonicamente, da un giornalista, quanto dai genitori degli alunni frequentanti la primaria Calini. I quali, in linea con le tecniche di condivisione del web 2.0, hanno pubblicato il testo integrale delle risposte fornite dal dirigente sul sito internet http://comitatogenitoricalini.blogspot.it.

Per chi non la conoscesse, la scuola Calini fa dei suoi punti di forza l'interculturalità, la collaborazione tra genitori, l'inserimento vero e proprio nel contesto cittadino del Carmine, al quale si apre restituendo lo spirito di una «vecchia», ma non tramontata, scuola di quartiere. Montibeller, proveniente da Trento, lavora da 14 anni nell'istruzione, cui è approdato dopo un'esperienza in una società pubblica, nel settore amministrativo. Ha due diplomi - in ragioneria e all'istituto magistrale - e una laurea specialistica in Scienze pedagogiche. L'esperienza didattica ed educativa del nuovo dirigente si è sviluppata in particolar modo nell'ambito linguistico e antropologico, e in arte, musica ed educazione motoria. Appassionato di didattica della lingua italiana, è convinto che «sia nella didattica della lingua che quando ci si occupa di bisogni educativi speciali sia necessario sviluppare una certa sensibilità: nel primo caso verso la logica della struttura, la semantica, l'etimo. Nel secondo, nei confronti della diversità, della marginalità e della disabilità».

Per descrivere il primo impatto con la nuova realtà cui è stato assegnato - anzi, a dirla tutta, che si è scelto, selezionando tra altri tre istituti di Brescia e uno di Mantova - parla di «stupore», positivo s'intende, per il Piano di Offerta Formativa, indicatore di «straordinaria sensibilità verso la fragilità dell'individuo che si sta formando».
Il dirigente non ha poi potuto mancare di notare «la forza e l'entusiasmo dei docenti alla volta dell'inclusione» e la presenza e la capacità propositiva del comitato genitori, «effettiva parte della scuola».

La sfida cui si affaccia Ezio Montibeller non è affatto semplice: raccogliere il testimone consegnatogli da Angela Battagliola. A tal proposito, il programma di Montebellier si fonderà su identità, inclusione, qualità, passione e rispetto. Identità d'istituto, da un lato, e inclusione come opportunità offerta a ciascuno indistintamente di costruirsi un cammino di cittadinanza a tutti gli effetti. All'inclusione si legano a doppio filo qualità ed efficacia, sia dell'insegnamento che dell'apprendimento, per far sì che il percorso educativo affrontato dai bambini li renda sicurI nei confronti del loro futuro, competenti, tutto in piena condivisione delle scelte educative tra scuola e famiglia per aiutare i ragazzi a «vedere» il proprio progetto di vita.

Quanto agli alunni con disturbi dell'apprendimento, per Montibeller si tratta di «una risorsa. Sì - afferma il dirigente del Centro 3 -, e lo diventano nel momento in cui predispongono l'insegnante all'ausilio di metodologie diverse di insegnamento per garantire l'apprendimento degli stessi contenuti e l'acquisizione delle medesime competenze rispetto alla classe».
Raffaella Mora

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