Scuola

Disabilità, un centro per superare le barriere

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La sede è una stanza luminosa, all’Istituto Sraffa di via Comboni 6, in città. La dirigente dell’Istituto, Maria Piovesan, mostra con soddisfazione gli armadi in cui sono già contenuti alcuni dei supporti didattici che saranno indispensabili nell’operare quotidiano. Perché lo Sraffa è il luogo del Centro di supporto territoriale nuove tecnologie e disabilità di Brescia. Che riprende a funzionare dopo che per qualche tempo aveva interrotto la sua attività.

In ogni provincia, spiega la dottoressa Piovesan, affiancata dalla vicepreside dello Sraffa, Marilena Egermini, c’è un centro di riferimento per tutte le scuole del territorio. Fa capo all’Ufficio scolastico territoriale (nel caso di Brescia, quello di via Sant’Antonio) e nel Bresciano lavorerà in sinergia con i sei Centri territoriali risorse per l’handicap dislocati in tutta la provincia.

La tecnologia può essere un grande alleato per gli insegnanti quando devono programmare percorsi didattici a misura di studenti che convivono con la disabilità o hanno specifici disturbi o problemi di apprendimento. Ed è questa la ragione d’essere dei centri come quello che ha sede all’Istituto di via Comboni: andare oltre le barriere, in classe e a casa quando si studia, grazie alle opportunità tecnologiche del nuovo millennio.

Il Centro di supporto territoriale nuove tecnologie e disabilità si occuperà in primis della formazione degli insegnanti, da quelli della scuola dell’infanzia ai docenti della secondaria di secondo grado.

La prima iniziativa che ne ha sancito la riapertura è stato infatti un incontro per insegnanti, che si è svolto la settimana scorsa nell’aula magna dell’Istituto Sraffa, sul tema «Didattica e strumenti del web per l’inclusione: mappe concettuali come ausilio meta cognitivo per cercare, costruire e rielaborare la conoscenza in internet».

«Si tratta - spiega ancora Maria Piovesan che del centro è la coordinatrice - di mappe che facilitano l’apprendimento, costruite sempre con l’ausilio di internet e di software». All’incontro, oltre a Ivana Sacchi, formatrice specializzata in didattica e nuove tecnologie, è intervenuto il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Brescia, Mario Maviglia.

Al Centro di via Comboni sarà anche attivato uno sportello di consulenza al quale potranno rivolgersi non soltanto gli insegnanti, ma anche le famiglie e gli stessi bambini e ragazzi che convivono con la disabilità o hanno disturbi di apprendimento. «Lo sportello - anticipa la dirigente dell’Istituto Sraffa - dovrebbe partire entro metà novembre».

Il centro sarà aperto tendenzialmente il pomeriggio o anche su appuntamento. E, come detto, sarà dotato anche di ausili tecnologici, non soltanto computer ma anche, per esempio, di tastiere «braille» per non vedenti e penne che registrano mentre si prendono appunti.

«Un’altra delle idee che ci piacerebbe realizzare - aggiunge la dottoressa Piovesan - è quella di fare ricerca, sempre coordinati dall’Ufficio scolastico territoriale, sulle tematiche su cui è specializzato il centro».

Intanto, per domani (giovedì 6 novembre) il Centro ha già in programma una nuova iniziativa. Si tratta di un laboratorio pratico-operativo su software e servizi per l’apprendimento presentanti nell’incontro di giovedì scorso.

E, ancora, si sta pensando, sempre in sinergia con l’Ust e con i Centri territoriali risorse per l’handicap di organizzare, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno del prossimo anno, la settimana delle buone prassi per l’integrazione.

Paola Gregorio

La sede

n In alto, la sede del Centro che è coordinato da Maria Piovesan (nelle foto durante l’incontro di presentazione)

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