Scuola

Architettura. I ragazzi alla scoperta del metrobus

Il progetto è stato ideato dall'Ordine degli architetti per gli alunni della primaria Collodi e del Tartaglia
AA

Bambini e ragazzi saranno i futuri utenti della metropolitana cittadina, e allora perché non fargliela conoscere quando ancora è in fase di completamento?
Con questo intento l'Ordine degli architetti di Brescia, i ricercatori del Cespef della Cattolica in collaborazione con Brescia Mobilità, hanno promosso, per l'anno scolastico 2010-11, il progetto «Bambini e architettura: un percorso per conoscere e valorizzare lo spazio urbano in trasformazione» sulle trasformazioni che, l'avvento del nuovo mezzo di trasporto pubblico, porterà nella viabilità e nella vivibilità del territorio.
L'esperienza si è articolata in una serie di laboratori e attività didattiche che hanno coinvolto gli alunni della scuola primaria Collodi di Bovezzo e gli studenti dell'istituto Tartaglia di Brescia. Le due scuole hanno lavorato separatamente: i bambini sono stati coinvolti in giochi di movimento, nella costruzione di plastici e nella rappresentazione grafica del metrò, mentre i grandi, oltre a ricevere informazioni di carattere tecnico, sono stati preparati a fare da tutor ai più piccoli in occasione della visita congiunta al cantiere di Buffalora che funge da deposito e rimessaggio dei treni.
«In tal modo - hanno spiegato Paolo Ventura e Paola Faroni (presidente e vice presidente dell'Ordine architetti) insieme a Monica Amadini e Loredana Abeni della Cattolica che hanno coordinato gli interventi - volevamo avvicinare i ragazzi alla scoperta del loro territorio favorendo al contempo una partecipazione attiva delle nuove generazioni e promuovendo un atteggiamento attivo dei futuri cittadini». La proposta, non nuova sul territorio, rientra nell'ambito del «Built environment educational network» promosso dall'Unione internazionale architetti allo scopo di avvicinare i giovani alla conoscenza e alla valorizzazione dello spazio urbano.
Il momento clou è stato senz'altro la visita congiunta al deposito dei treni (in precedenza i ragazzi del Tartaglia avevano visitato la stazione del piazzale degli Spedali civili), dove, dopo un primo momento di imbarazzo, i grandi si son presi carico dei piccoli accompagnandoli e guidandoli durante tutto il percorso. Come dei fratelli maggiori hanno coinvolto i bambini persino nel canto di un «inno alla metro» e poi li hanno aiutati ad avventurarsi nei vagoncini, stando attenti che nessuno si facesse male. Entusiasti della visita e delle loro insolite guide i bambini della Collodi hanno poi dato sfogo alla loro creatività producendo una bellissima serie di disegni che, per ora faranno bella mostra di sé presso la scuola, ma non si esclude un futuro progetto di pubblicazione.
Soddisfatta anche Brescia Mobilità di questa iniziativa «per ora la presenza dei cantieri sparsi sul territorio urbano» ha concluso Vera Sabatti, assistente alla direzione Metrobus «è fonte più di fastidi che altro. Speriamo che l'aver visto da vicino le potenzialità offerte dal nuovo sistema di trasporto avvicini la cittadinanza all'idea di una mobilità più ecologica e meno invasiva delle rete urbana».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia