Scuola

All’Arici gli alunni raccontano Brixia in inglese

Si va alla scoperta della Brescia romana, ma parlando in inglese. Welcome to Brixia
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Welcome to Brixia! Potrebbe essere questo il titolo di richiamo della visita per gli alunni delle classi terze medie guidata dagli studenti del Liceo Cesare Arici. Si va infatti alla scoperta della Brescia romana, ma parlando in inglese. Un’occasione per conoscere meglio la storia della città, che si abbina con un’esperienza di interesse linguistico, il tutto senza alcun costo per le scuole partecipanti.

Con questo inedito abbinamento anche le classi che non hanno nel programma di studio la storia romana trovano spunti di interesse.

Siamo in via Trieste 17, sede dell’Arici al quale si accede dallo stesso ingresso dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Seguiamo una delle visite organizzate durante le «Mattinate Fai per le scuole». Una classe terza della «Calvino» (quartiere di Chiesanuova) ha aderito all’invito del Fondo Ambiente Italiano. Nel corso dell’ultima settimana di novembre gli alunni di plessi diversi si sono alternati al Liceo Arici e al Classico Arnaldo in corso Magenta.

Le proposte educative di «immersione linguistica», che si ispirano alle idee riassunte nell’acronimo Clil (Content and Language Integrating Learning), prevedono l’insegnamento di materie come scienze, storia e geografia in una lingua straniera. Idee che ritroviamo anche nelle visite in via Trieste. Gli alunni hanno infatti l’opportunità di implementare le loro abilità linguistiche e di metterle alla prova durante la visita ai resti della Domus romana (I secolo a. C.) e delle terme costruite in seguito (II secolo d. C.) che si trovano all’interno dell’istituto.

Ogni visita è guidata dagli studenti delle classi terze e quarte del Liceo Arici. Nel corso della settimana, a turno, vengono coinvolti tutti i ragazzi delle classi che hanno preparato il percorso di visita.

Durante le mattine del Fai ogni studente-cicerone ha il proprio ruolo. C’è chi introduce i contenuti della visita, chi li riprende parlando in inglese e anche chi fa da assistente aiutando la classe durante il laboratorio o nella distribuzione del materiale didattico. Per prima cosa, infatti, vengono distribuite matite, carte e schede. I fogli servono per scrivere il glossario dei termini prima spiegati in italiano e poi tradotti in inglese. Ogni parola, stampata a caratteri cubitali, viene mostrata ai ragazzi e letta in inglese per far sentire la pronuncia corretta. L’elenco dei termini successivamente verrà utilizzato per completare una dozzina di frasi in lingua inglese. Alla fine gli alunni delle medie leggeranno a turno le frasi per verificare insieme alle loro guide se sono state completate in modo corretto.

I momenti della lezione che coinvolgono direttamente i ragazzi in visita sono i più efficaci. Perché i mosaici sono sulle pareti e non sul pavimento? Che cosa rappresentano i disegni dei mosaici? Dove sono i soffitti decorati e perché sono così rari? Le risposte consentono agli insegnanti di capire se gli alunni hanno compreso la spiegazione in inglese.

Alla fine sono tutti soddisfatti, le guide, il giovane pubblico e i docenti accompagnatori.

Le visite a Palazzo Martinengo Cesaresco dell’Aquilone, sede del Liceo Arici, hanno fatto il pieno per tutta la settimana del Fondo per l’ambiente italiano, ma ci saranno ulteriori occasioni di interesse scolastico anche tra le bellezze artistiche e architettoniche di Palazzo Poncarali Oldofredi, sede invece delle visite guidate al Liceo Arnaldo.

Gli studenti dei due licei approfondiscono le loro conoscenze storiche partecipando a incontri che si svolgono in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici della Lombardia nella vicina sede di Piazza Labus.

Loris Ramponi

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