Scienza

Umanoidi al lavoro tra meno di 25 anni

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Potranno aiutare in casa, facendo la spesa e assistendo gli anziani, esplorare i fondali degli oceani e intervenire in caso di disastri: entro i prossimi 25 anni i robot sono destinati a diventare di casa nella società.

È lo scenario immaginato da uno dei pionieri della ricerca internazionale sulla robotica, Paolo Dario, della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. «Già fra cinque o dieci anni potrà essere normale vedere i robot lavorare nei ospedali e nei grandi magazzini», sottolinea Dario, alla vigilia dei 25 anni dell’Istituto di Biorobotica, che dirige.

Dal primo laboratorio in una soffitta al nuovo «Atelier della robotica» che sta nascendo a Pontedera (Pisa), la robotica ha fatto passi da gigante e il futuro promette uno sviluppo altrettanto vertiginoso.

«Ovunque - ha osservato Dario - sarà possibile vedere robot che aiutano gli uomini». Non è uno scenario da fantascienza, ma un futuro che si sta costruendo fin da ora e che, per l’Italia in particolare, potrebbe diventare un potente volano per l’industria, l’economia e l’occupazione». Per Dario è infatti possibile immaginare, per la futura industria dei robot «una filiera analoga a quella dell’automobile, con fabbriche di automi, meccanici capaci di ripararli e fabbriche per riciclare i materiali».

È un futuro in cui i robot potranno trainare l’industria, creando nuovi posti di lavoro.

«Sappiamo già fare queste cose - ha aggiunto - e siamo già i leader: si tratta di riprendere il know-how delle nostre industrie e indirizzarlo in questa direzione». È una strada aperta, anche se percorrerla fino in fondo non è scontato.

Trenta anni fa a trainare la ricerca italiana erano grandi progetti nazionali, ma oggi la situazione è cambiata. «Allora - ha detto Dario - i progetti finalizzati del Consiglio Nazionale delle Ricerche generavano decine di miliardi in lire e si è costruito il futuro, rendendo disponibili opportunità importanti e mettendo in piedi laboratori».

Erano anni in cui nascevano idee nuove, come la robotica antropomorfa proposta da uno dei padri della robotica in Italia, Vincenzo Tagliasco. «Prima di lui nessuno aveva pensato che il mondo dell’uomo e quello delle macchine potessero avere molto in comune», ha osservato Dario.

Così, ha proseguito, «cominciammo a lavorare su visione e tatto, manipolazione e locomozione, aspetti di intelligenza artificiale legati a riconoscimento, percezione e aspetti cognitivi».

Nacquero i primi sensori, l’occhio artificiale, un dito, una gamba. «Grazie ai progetti finalizzati - ha rilevato - c’è stato uno straordinario impulso: avemmo i mezzi e la rete di collaborazioni che ci consentì di passare dal sensore alla mano e da questa al braccio, e nacquero i primi. Creammo una rete di persone, industrie e laboratori, con una grande iniezione di fiducia nei nostri mezzi. Eravamo finalmente in grado di presentare al mondo internazionale che cosa si faceva in Italia: conosciuti e apprezzati come leader nel settore della robotica a livello internazionale».

Ma alcuni esperimenti e applicazioni pratiche già ci sono. I camerieri del futuro? Sono dei robot volanti, in grado di servire ai tavoli in maniera del tutto autonoma. Il progetto hi-tech verrà realizzato entro la fine del 2015 a Singapore, quando i robot volanti serviranno i clienti di uno dei ristoranti del gruppo Timbre Group.

L’esperimento - riportano i media statunitensi - arriva grazie alla firma di un accordo con la società Infinium Robotics. L’amministratore delegato dell’azienda, Woon Junyang, si è detto fiducioso che tale tecnologia aiuterà ad alleviare la crisi del lavoro a Singapore, sollevando molte persone dai compiti più semplici, come consegnare piatti e bevande, e permettendo loro di concentrarsi su impieghi di maggior valore.

«Questo si tradurrà in una maggiore soddisfazione dei consumatori, e alla fine porterà ad un aumento delle vendite e dei ricavi per i ristoranti», ha aggiunto.

A questo punto c’è però da chiedersi quale sarà il futuro dell’uomo. Con l’avvento dei robot umanoidi sui posti di lavori si assisterà a cambiamenti pari all’introduzione di Internet, quindi la società dovrà per forza individuare un nuovo modello di sviluppo, altrimenti la situazione, quindi la qualità della vita, potrebbe peggiorare per la maggior parte degli abitanti del globo.

Anche per questo il tema diventa sempre più di stringente attualità. Meglio pensarci per tempo.

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