Scienza

Tracking satellitare sull’antica rotta delle orche

AA

Il tracking satellitare, effettuato dalla base italiana in Antartide, per la prima volta ha permesso di seguire gli spostamenti lungo il pack di dieci esemplari di orche, così da studiarne i movimenti a medio-lungo termine, il comportamento in immersione e di conseguenza le abitudini alimentari. Sconosciute o quasi, fino ad ora, le rotte seguite da questi animali rappresentano ancora un «segreto» da svelare. Indagare i loro spostamenti è ciò che si propone lo studio sul ruolo trofico dell’orca nell’ecosistema antartico, condotto dall’Ispra in collaborazione con l’Istituto Tethys nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide che si è concluso in febbraio.

Partendo dalla base italiana in Antartide «Mario Zucchelli» e utilizzando informazioni sulla presenza delle orche raccolte nella campagna del 2004, i ricercatori grazie agli elicotteri in dotazione hanno ispezionato il bordo del pack per individuare i gruppi di animali. Una volta avvistati gli esemplari, si è proceduto con le riprese video, lo studio del comportamento e la definizione delle dimensioni del gruppo e delle classi di età degli esemplari.

Successivamente, quando le condizioni del pack lo hanno permesso, si è atterrati in una zona prossima al luogo di passaggio del gruppo per l’identificazione fotografica, il prelievo di biopsia cutanea per le analisi genetiche e tossicologiche e l’applicazione dei trasmettitori satellitari. Dopo la permanenza nell’area di baia Terranova, gli esemplari hanno iniziato a migrare verso la Nuova Zelanda e sono diretti verso le basse latitudini. Lo stesso modello di spostamento è mostrato da altri due esemplari marcati in un secondo gruppo: dopo un periodo passato lungo le coste del Mare di Ross, hanno intrapreso la stessa rotta degli individui del primo gruppo verso la Nuova Zelanda.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia