Scienza

Morìa di api, ecosistema mondiale in crisi

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Al parco acquatico di Zoomarine di Roma si è tenuta una giornata dedicata al mondo delle api. Scopo dell’iniziativa: sensibilizzare il pubblico sulle minacce che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di questa specie, attualmente colpita da un gravissimo fenomeno di morìa che sta mettendo in pericolo gli stessi ecosistemi mondiali e gli approvvigionamenti alimentari del pianeta. La maggior parte delle specie di frutta e verdura che si trovano quotidianamente sulle tavole è prodotta grazie al lavoro delle api dal momento che sono loro le principali responsabili dell’impollinazione di oltre 120 piante alimentari, tra cui kiwi, angurie, zucchine, noci, cacao, pere, mele, cetrioli.

Le api contribuiscono all’agricoltura europea per una cifra pari a 22 miliardi di euro e nel mondo si stima che il valore dell’impollinazione connessa alla produzione di cibo per l’uomo, da parte delle api, superi i 265 miliardi di euro.

Purtroppo le api stanno morendo per via dei pesticidi in agricoltura, della siccità, della distruzione del loro habitat naturale e del riscaldamento dell’ambiente. Se questi operosi insetti scomparissero, saremmo costretti ad impollinare a mano molte coltivazioni, come già accade in certe zone della Cina dove, ogni giorno, migliaia di braccianti agricoli si armano di pennelli e salgono sugli alberi per fare il lavoro delle api.

La giornata di sensibilizzazione ha visto la partecipazione di Serena Rocchi, veterinario tecnico Alpa (Associazione Laziale Produttori Apistici), e de L’Ape D’oro di Aprilia, azienda apistica che da anni si occupa di didattica legata al mondo delle api.

I bambini hanno avuto la possibilità di osservare gli insetti da vicino grazie all’esposizione di un’arnia didattica e sono stati coinvolti in attività ludiche finalizzate alla conoscenza di un mondo estremamente affascinante ma in gran parte ancora sconosciuto.

«C’è stato un netto miglioramento nell’allevamento delle api dal 2008, anno in cui sono stati vietati gli insetticidi più pericolosi per la specie, i neonicotinoidi», commenta la veterinaria Rocchi. «Anche se a partire da dicembre 2013 nella pianura padana c’è stata una nuova autorizzazione che permette l’utilizzo di alcuni insetticidi nelle colture del mais, e sono ricominciate le morìe di api. Il risvolto di questa dinamica - conclude Rocchi - è che a causa degli insetticidi le api sopravvivono meglio nelle zone urbane che in quelle agricole».

«La sopravvivenza delle api è fondamentale, non solo per il nostro lavoro come apicoltori - commenta Francesco Locicero, fondatore di Ape d’Oro - ma anche dal punto di vista biologico, considerando che per effetto dell’impollinazione naturale dobbiamo ringraziare le api per l’80% dei prodotti che arrivano sulla nostra tavola».

Dedicata ai più piccoli, la giornata ha visto inoltre l’intervento di due mascotte d’eccezione: Buzzbee e Rubee, i protagonisti della serie animata «The Hive - La Casa delle Api, che racconta le avventure di un’allegra famiglia di api, in onda tutti i giorni su Rai Yo Yo. Solo attraverso la sensibilizzazione sarà possibile fare qualcosa di meglio per salvaguardare le api. Anche in molti ambienti dell’agricoltura ora si inizia a guardare con sospetto l’abuso degli insetticidi «uccidi-api».

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