Scienza

Le nevicate hanno ridato speranza ai ghiacciai

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L'attuale stagione estiva è senza dubbio piuttosto inconsueta: è caratterizzata da abbondanti precipitazioni piovose ed è stata preceduta da un inverno eccezionalmente umido e caldo.

Mentre nel 2013 la neve era caduta a conclusione della stagione primaverile, nel corso del 2014 la quantità più rilevante degli accumuli è stata riscontrata durante l’inverno, del quale si ricorderanno per lungo tempo gli enormi ammassi depositati oltre i 1400 metri di quota.

Sulla maggior parte dei territori montuosi della Lombardia i quantitativi massimi di neve al suolo sono stati simili a quelli dell’anno 2009. Rispetto ai dati del 2001 invece gli accumuli sono stati nettamente maggiori nel corso di quest’anno a quote più basse di 2000 metri, ma inferiori a quelle di pertinenza glaciale.

I dati esposti sono stati ricavati dai siti nivologici monitorati dal Servizio Glaciologico Lombardo, che li ha elaborati e pubblicati grazie all’impegno del glaciologo Riccardo Scotti nel corso degli ultimi giorni di luglio. Dopo le prime nevicate avvenute nello scorso mese di ottobre l’anticiclone della prima metà di dicembre ha causato la quasi scomparsa della neve alle quote medie, ma a partire dal 20 dicembre, e poi con maggiore decisione con l’eccezionale tempesta del giorno di Natale, una serie di perturbazioni hanno cambiato la stagione in modo deciso.

La successione di eventi nevosi e in parte anche piovosi fino alle quote più elevate ha permesso di raggiungere valori simili alle annate del 2009, del 2001 e talvolta addirittura anche del 1951.

Dall’inizio delle serie di dati storici a disposizione, in alcuni siti come Lugano (dal 1864) e Sondrio (dal 1926) quest’ultimo è stato l’inverno più piovoso, e in assoluto anche tra i più caldi.

L’ultima consistente nevicata è avvenuta nel mese di marzo, quando sono stati riscontrati i picchi massimi di accumulo. Alle quote di pertinenza glaciali le caratteristiche meteorologiche della primavera hanno permesso quindi solo di conservare gli accumuli, ma non di incrementarli.

L’omogeneità dei rilievi del Servizio Glaciologico Lombardo viene garantita dal periodo di osservazione, effettuato come di consueto in ogni sito tra la fine del mese di maggio e le prime due settimane di giugno.

Va al ghiacciaio del Lupo sulle Orobie valtellinesi il primato degli accumuli nevosi totalizzati nel corso dell'ultimo inverno, che hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 657 centimetri. A seguire troviamo quello del Pizzo Scalino, nel gruppo dello Scalino Painale, con 545 centimetri.

Pressoché in ogni gruppo montuoso della Lombardia si è riscontrata abbondanza di accumuli: a livello regionale questa positiva anomalia ha raggiunto il 39 per cento.

Per quanto riguarda ad esempio quello di Pisgana Ovest, uno dei ghiacciai della nostra provincia, che è stato monitorato dagli operatori Pagliardi, Binda, De Salvo e Prandi, l’altezza della neve ha raggiunto qui 368 centimetri, con una variazione positiva rispetto alla media del periodo compreso tra gli anni 2003 e 2013 del 48 per cento.

L’osservazione diretta può consentire di confermare a livello generale queste condizioni nel contesto dell'intero gruppo dell’Adamello.

Gli escursionisti che sono saliti lungo la valle dell’Avio fino al rifugio Garibaldi attorno alla metà del mese di giugno hanno potuto infatti osservare il lago Venerocolo parzialmente ghiacciato. Anche quelli che hanno percorso nella prima metà del mese di luglio il trekking del Sentiero Numero Uno hanno trovato ancora condizioni di significativo innevamento, a partire già dal tratto che dalla zona del Passo del Blumone prosegue verso il Monte Listino e l'alta valle di Leno.

La piena funzionalità dei rifugi alpini consente, in questo mese di agosto, di programmare qualche escursione al cospetto delle grandi masse glaciali dell’Adamello, dove la magia del paesaggio alpino regala a tutti momenti di intensa e perenne meraviglia.

L’inverno 2013-2014 è considerabile come il periodo di riscatto dei ghiacciai? È troppo presto per fare questa considerazione.

Ruggero Bontempi

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