Scienza

I robot Tifone alla ricerca di tesori sommersi

Scandaglieranno i fondali davanti alle coste tra Cesarea e Akko, per un’indagine archeologica, alla ricerca di tesori sommersi
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Scandaglieranno i fondali davanti alle coste tra Cesarea e Akko, per un’indagine archeologica, alla ricerca di tesori sommersi.

Protagonisti della missione sono i robot subacquei della flotta Tifone, ideati dai ricercatori dell’Università di Firenze, che sono impegnati in una missione in collaborazione con l’Israel Antiquities Authority.

Nei fondali antistanti le coste israeliane si trovano relitti di tutte le epoche e i resti un villaggio neolitico (Atlit Yam) sommerso in seguito alla fine delle glaciazioni.

La missione archeologica israeliano-americana che si occupa delle indagini ha chiesto la collaborazione del team di ricercatori fiorentini, coordinato da Benedetto Allotta, con la sua flotta di veicoli sottomarini: TifOne e TifTu, due robot subacquei autonomi, progettati dal Dipartimento di Ingegneria industriale con la collaborazione del Centro «Enrico Piaggio» dell’Università di Pisa e Nemo, un robot filoguidato, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienza della Terra dell’ateneo fiorentino e con la Protezione Civile per l’emergenza Costa Concordia.

I Tifoni e Nemo aiuteranno gli archeologi nel lavoro di scoperta di nuovi relitti e reperti sommersi, di documentazione dei siti scoperti e pianificazione dei nuovi lavori da effettuare.

«I due veicoli potranno scambiare informazioni tramite strumenti di comunicazione chiamati modem acustici - ha spiegato Benedetto Allotta, ordinario di Meccanica applicata alle macchine - TifOne ha a bordo i sensori che acquisiscono i dati di interesse archeologico, ovvero due telecamere e un sonar a scansione laterale (SSS = Side-Scan Sonar). Ha inoltre un sistema di navigazione accurato che consente di «sbagliare poco» nella localizzazione anche se non riemerge da molto tempo e non riceve i dati di rilocalizzazione.

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