Scienza

Arriva dallo spazio la nuova rivoluzione delle misure

La portata dell’innovazione è paragonabile alla firma della Convenzione del Metro
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Dall’infinitamente piccolo alle distanze immense dello spazio, è in arrivo una rivoluzione nella scienza delle misura.

La sua portata è paragonabile alla firma della Convenzione del Metro che quasi mezzo secolo fa fissava i primi standard internazionali nelle misure.

Il primo passo sarà la nuova definizione del chilo, seguita da orologi atomici ancora più precisi e sistemi di misura basati sulla teoria della relatività.

Le ricadute sulla vita quotidiana si faranno sentire in moltissimi ambiti. «Ambiente, energia e salute sono le tre direttrici della ricerca che punta ad avere misure sempre più precise», spiega Massimo Inguscio, presidente dell’Istituto Nazionale per la Ricerca in Metrologia (Inrim), che celebra i suoi 80 anni di storia con un convegno in programma a Torino fino al 6 dicembre.

«La metrologia è nata come la scienza della misura, precisa, riferibile e riconducibile di tutte le grandezze», osserva Inguscio.

In Italia, che fin dall'inizio è stata protagonista della rivoluzione degli standard, il primo istituto di Metrologia è nato nel 1934 a Torino: era l’Istituto elettrotecnico Galileo Ferraris, punto di riferimento per le misure elettriche e magnetiche.

«Era una delle premesse necessarie allo sviluppo industriale», osserva Inguscio. Negli anni ’60, sempre a Torino, l’Istituto «Gustavo Colonnetti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) è stato il secondo polo delle misure su fluidi, pesi, pressione. Nel gennaio 2006 la fusione dei due istituti ha portato alla nascita dell’Inrim.

A testimoniare questo passato ci sono la biblioteca degli anni Trenta, appena restaurata, la dinamo originale di Ferraris e una serie unica di strumenti di misura che nel 2015 porterà alla nascita del Museo Nazionale di Metrologia, in occasione dell’Anno Internazionale della Luce.

Nel frattempo si guarda al futuro e tra le novità in arrivo ci sono orologi atomici basati su atomi di Itterbio. «Sono cento volte più precisi di quelli attuali, che hanno già una precisione pari a un milione di miliardesimi di secondo», rileva Inguscio. Si sta progettando anche un orologio atomico da collocare sotto il massiccio del Frejus per misurare le deformazioni prodotte nella gravità nel corso delle stagioni.

Si lavora anche alla nuova definizione del chilogrammo. «Si otterrà - spiega il presidente dell’Inrim - contando gli atomi di silicio contenuti in un cristallo».

È una rivoluzione nella quale l’Italia è in prima fila. È tornata infatti ad essere rappresentata nella Commissione internazionale che riunisce gli esperti internazionali che, dall’epoca della convenzione del metro del 1875, ogni quattro anni convoca la Conferenza Internazionale Pesi e Misure.

A rappresentare l’Italia nella Commissione è stato nominato Inguscio. «Tra le nuove sfide cui la Metrologia è chiamata a rispondere - ha detto il presidente dell’Inrim - l’Italia è il punto di riferimento in campo ambientale», ad esempio con nuove tecniche di misura per gli inquinanti e nuove tecniche per valutare gli effetti dei farmaci nel cervello.

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