Tra vaccini e autismo «non esiste alcuna correlazione»

AA

Non c’è un legame tra vaccini e autismo. Lo ha ribadito solo pochi mesi fa, nel settembre 2013, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in un vademecum pubblicato sul suo sito, ma l’indagine avviata dalla Procura di Trani - dopo la denuncia presentata dai genitori di due bambini a cui è stata diagnosticata una «sindrome autistica ad insorgenza post-vaccinale» - riaccende i riflettori su tale questione.

Già nel 2012 un’altra sentenza, del tribunale di Rimini, aveva condannato il ministero della Salute a risarcire una famiglia in cui un bimbo avrebbe sviluppato la malattia proprio a seguito dell’immunizzazione. Una correlazione, quella tra vaccinazioni e autismo o altre malattie, negata però dal mondo scientifico e dall’Oms: «I dati epidemiologici disponibili non mostrano nessuna evidenza di correlazione tra il vaccino trivalente per morbillo, rosolia e parotite e l’autismo, e lo stesso vale per ogni altro vaccino infantile - sottolinea l’Oms -. Studi commissionati dall’Oms hanno inoltre escluso ogni associazione con gli adiuvanti al mercurio usati in alcune formulazioni».

A suggerire un legame furono alcuni studi pubblicati dal medico inglese Andrew Wakefield nel 1998 su riviste come Lancet e il British Medical Journal, che indagini successive hanno dimostrato essere falsi, tanto da meritare il «ritiro ufficiale» da parte degli organi scientifici. Questi stessi studi sono i più citati dai vari movimenti contro i vaccini che proliferano soprattutto su Internet.

Il vademecum dell’Oms rileva inoltre come la prevalenza della malattia sia di un caso ogni 160, parlando però più correttamente di «disordini dello spettro autistico» per sottolineare che si tratta in realtà di una serie di malattie diverse. Ancora poco, conferma l’Oms, si sa delle cause, ma le evidenze scientifiche suggeriscono che vari fattori genetici e ambientali possono influire.

La «paura» di una correlazione tra il vaccino trivalente non obbligatorio contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr) e l’insorgenza dell’autismo è «assolutamente immotivata».

È questa la posizione espressa dal presidente della Società italiana di pediatria, Giovanni Corsello, dopo l’indagine avviata dalla procura di Trani, a seguito della denuncia di una famiglia, per accertare se vi sia un nesso di causalità tra la vaccinazione e l’insorgenza di questa malattia.

«Non c’è alcuna prova scientifica che metta in correlazione autismo e vaccinazioni. Studi sono stati fatti e altri studi sono in corso - spiega Corsello - e non hanno evidenziato alcun legame».

Al contrario, sottolinea, «il fatto che alcuni diano come acquisita una correlazione che scientificamente non è provata rischia di ridurre le copertura vaccinali, con il pericolo concreto che possano riemergere malattie gravi ad oggi quasi scomparse».

Proprio tali paure, denuncia il presidente della società scientifica, «negli ultimi due anni hanno portato ad una riduzione della copertura vaccinale per il morbillo, e questo ci preoccupa poiché, se la copertura scende sotto il livello del 90-95% della popolazione, aumenta il pericolo di epidemie».

Ma il pericolo ulteriore è che, «per un effetto di trascinamento - avverte l’esperto - vengano penalizzate tutte le vaccinazioni, dimenticando che oggi queste rappresentano invece uno strumento di prevenzione insostituibile».

Il consiglio ai genitori è, dunque, di «continuare a vaccinare i propri bambini con assoluta tranquillità».

Fondamentale tuttavia, rileva Corsello, è che il ministero della Salute «dia un messaggio chiaro anche ai Tribunali, sul fatto che tale correlazione non è provata».

Proprio per informare l’opinione pubblica, ha quindi annunciato Corsello, «insieme alla Società italiana di Igiene ed alla Federazione pediatri Fimp, avvieremo una campagna di sensibilizzazione sulle vaccinazioni, che partirà a breve, attraverso i nostri siti e la stampa, e chiederemo al ministero della Salute di essere partner nella campagna».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia