Perdere la vista, riacquistarla con un farmaco

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La terapia a base di cellule staminali in grado di restituire la vista a pazienti con gravi ustioni della cornea, messa a punto dalla Chiesi Farmaceutici e che ha ottenuto il via libera dalla Commissione europea per l'immissione in commercio, potrà essere in futuro disponibile per tutti i pazienti europei che abbiano subito incidenti sul lavoro (causati per esempio da calce viva, da solventi o da acidi), incidenti domestici (per esempio ustioni oculari provocate da detersivi o agenti abrasivi in adulti e bambini) o, come registrato nella cronaca degli ultimi mesi, nei casi di aggressione con agenti chimici.

A sottolinearlo sono i ricercatori che hanno messo a punto la terapia. La metodologia è stata applicata per la prima volta sull'uomo in via sperimentale negli anni Novanta e riconosciuta come farmaco orfano nel 2008.

«In un periodo di grande confusione sulle reali possibilità terapeutiche delle cellule staminali, poter dimostrare che curano davvero e senza rischi per la salute è più importante che mai», spiega Michele De Luca, direttore del Centro di Medicina Rigenerativa «Stefano Ferrari» (CMR) dell’ateneo di Modena che ha realizzato la nuova terapia.

«Quando ustioni termiche o chimiche della superficie oculare danneggiano irreversibilmente la riserva di staminali, la superficie corneale, che in un occhio sano si rinnova completamente ogni sei/nove mesi, smette di rigenerarsi e la congiuntiva a poco a poco comincia a ricoprire la cornea con una patina bianca che rende impossibile la visione e provoca dolore e infiammazione cronici. Se almeno in uno dei due occhi del paziente è rimasto anche un residuo piccolissimo di limbus (parte tra cornea e congiuntiva) non danneggiato, siamo in grado di ricostruire in laboratorio l’epitelio che ricopre la superficie corneale, grazie alle cellule staminali raccolte da una biopsia», spiega Graziella Pellegrini, coordinatrice della terapia cellulare al CMR. Questo lembo di epitelio, conclude l’esperta, «che assomiglia ad una sorta di lente a contatto, viene poi trapiantato nel paziente e consente di ottenere una cornea trasparente stabile nel tempo e un pieno recupero della capacità visiva».

«Si tratta del primo prodotto di terapie avanzate a base di cellule staminali approvato e formalmente registrato nel mondo occidentale - dichiara Andrea Chiesi, manager di Chiesi Farmaceutici e Amministratore Delegato di Holostem Terapie Avanzate -. Questo primato ci dimostra che la partnership tra pubblico e privato non solo è possibile, ma è anche la sola vincente in un campo complesso come quello delle cellule staminali, in particolare autologhe, e della medicina rigenerativa». Alla base della nuova terapia ci sono più di vent'anni di ricerca d'eccellenza, condotta da un team di scienziati di fama internazionale nel campo della biologia delle cellule staminali epiteliali.

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