Con il vaccino si previene la B

La forma causata dal meningococco è la più pericolosa e la responsabile della quasi totalità dei casi in alcuni Paesi europei
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I vaccini restano fondamentali per il contrasto alle malattie ed oggi ne sono disponibili di nuovi il cui impiego andrebbe ampliato sul territorio.

Lo hanno recentemente sostenuto i pediatri riuniti a Congresso. Un appello cui la Puglia, dopo la Basilicata, ha risposto offrendo il nuovo vaccino contro il meningococco B gratuitamente a tutti i neonati, coprendo i piccolo contro tutti i ceppi di meningite. E, proprio all’indomani dell’annuncio della Regione Puglia, un giovane, di rientro dalla Spagna su un volo diretto a Bari, è stato colpito da meningite da meningococco C.

«La meningite è una malattia relativamente rara ma grave. Per questo, quando possibile e nei casi consigliati, è sempre opportuno vaccinarsi».

A sottolinearlo è il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità. «Nel 2013 - ha spiegato Rezza - sono stati 240 i casi di meningite registrati in Italia. Si tratta quindi di una patologia relativamente rara ma i cui effetti possono essere gravissimi. La meningite è causata da batteri di vario tipo, ma quella da meningococco, a sua volta di vari tipi - precisa l’esperto - è la forma più forte e contagiosa, ed i casi più frequenti verificatisi in Italia sono appunto relativi a meningite da meningococco B e C».

Il vaccino multicomponente contro il meningococco B (MenB) segna un traguardo fondamentale contro la meningite meningococcica da Neisseria meningitidis.

Per gli altri sierogruppi meningococcici responsabili di meningite (A, C, W135 e Y) già da tempo erano stati sviluppati e resi disponibili vaccini specifici; la messa a punto del vaccino contro MenB, responsabile della quasi totalità dei casi di meningite in alcuni Paesi europei e prevalente in molte aree del mondo come Canada, Stati Uniti, Australia, ha richiesto decenni di ricerche per superare ostacoli che apparivano insormontabili.

Fino a oggi i tradizionali approcci vaccinali non erano riusciti a trovare una soluzione facilmente disponibile contro MenB: benché nel passato fossero stati sviluppati vaccini specifici per proteggere da particolari ceppi epidemici, essi non proteggevano dal più ampio gruppo dei ceppi circolanti, che rappresentano una sfida perché altamente diversificati, variabili da una regione all'altra e mutanti nel tempo. Date l'imprevedibilità e la mutevole natura dei batteri, il requisito indispensabile per un vaccino efficace contro MenB è quello di essere in grado di proteggere dalla maggior parte dei ceppi patogeni. Inoltre, a causa della relativa immaturità del sistema immunitario dei bambini, risulta difficile ottenere risposte immunitarie efficaci nei bambini più piccoli, che sono esposti al massimo rischio di sviluppare la malattia meningococcica, in confronto ai bambini più grandi e agli adulti. Questo fattore ha rappresentato un'ulteriore sfida allo sviluppo di un vaccino anti MenB per questa popolazione.

Il vaccino contro MenB completa adesso il panel protettivo contro Neisseria meningitidis. Tutti i gruppi di età possono ora essere vaccinati contro il meningococco di tipo B, inclusi i lattanti a partire dai due mesi, vale a dire la fascia più vulnerabile all'infezione.

Il vaccino contro MenB è formulato con quattro antigeni altamente immunogenici indipendentemente l'uno dall'altro e che, considerati nel loro insieme, hanno il potenziale di proteggere da un'ampia gamma di ceppi patogeni. È stato possibile identificare questi componenti grazie a un approccio pionieristico chiamato «vaccinologia inversa» (reverse vaccinology). Diversamente dai metodi convenzionali di sviluppo dei vaccini, l'uso della vaccinologia inversa ha permesso di decodificare la mappa genetica (cioè la sequenza genomica) dei meningococchi e di selezionare le proteine con la maggiore probabilità di generare un'ampia copertura contro il meningococco B.

Il punto di svolta nella ricerca di un vaccino efficace nei confronti della meningite B si è avuto nel 1995, quando Craig Venter ha pubblicato la sequenza genomica di Haemophilus influenzae. Una vera rivoluzione che è stata il punto di partenza dello studio e della ricerca dello scienziato italiano Rino Rappuoli, che avvia da subito una stretta collaborazione con Venter.

Ed ora il vaccino è disponibile. In alcune regioni, quali Puglia e Basilicata, è gratuito per i nuovi nati. L’inizio di una decisione che potrebbe diffondersi su tutto il territorio nazionale. Come si somministra?

Nei bambini nella prima infanzia, il vaccino contro la meningite da meningococco B può essere co-somministrato insieme alle altre vaccinazioni dell'infanzia oppure da solo, come parte di un programma di vaccinazione flessibile.

In questa fascia di età, il vaccino contro MenB ha dimostrato un profilo di sicurezza e di tollerabilità simile a quello di diverse altre vaccinazioni dell'infanzia di routine.

Le reazioni avverse locali e sistemiche più comuni osservate sono state la sensibilità ed eritema al sito di iniezione, irritabilità e febbre quando somministrato in concomitanza con altri vaccini.

Anna Della Moretta

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