Cultura

Tutti figli d'un miracolo

Un suicidio misterioso, un prodigio preteso, una folla dolente che assedia un seminario... Un romanzo su vita, morte e fede.
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Beniamino, l'ultimo dei dodici figli del religiosissimo imprenditore Attilio Defanti, una mattina viene trovato impiccato alla cancellata della Vrezza, il seminario dove studia anche uno dei suoi fratelli. Lascia un biglietto, una frase sibillina. Le coordinate di un enigma sul viale del seminario. Su questo diagramma Alessandro Zaccuri mette in scena il suo terzo romanzo, disponendo la geometria non euclidea del rapporto tra noi poveri uomini e il mistero che è Dio.

Alla Vrezza si inarca la linea retta dei Defanti, famiglia all'antica di contadini diventati produttori di vino e commercianti, sull'Appennino tra Piacenza e Parma. Famiglia solida e numerosa: dodici figli frutto di un voto alla Madonna, dichiarato e ostentato. Gente senza dubbi: la benedizione di Dio pensano di meritarsela, non come quel debosciato del marchesino Manolo Acciardi, che ha loro venduto anche il palazzo di famiglia e si è ridotto a vivere nel sottotetto, con una ballerina sudamericana. Alla Vrezza, quella retta interseca casualmente la parabola fumosa e vaga di Maria Sole. Da Sociologia a Trento, passando per le comuni dell'America, le suggestioni mistiche dell'India e i mille antagonismi di casa nostra, è approdata, con sua figlia Miriam, alle spianate oranti in cerca dell'ultima apparizione. Dagli slogan ai rosari, macinati con identico sincretismo esaltato.

Ad unire linea e parabola è il suicidio di Beniamino e gli equivoci che lo circondano. Per un equivoco quel che doveva essere un funerale per pochi intimi diventa grottesca occasione di clamore e pettegolezzi. Avrà eco sulle pagine di un rotocalco, scatenando una marea travolgente di reazioni. Un mondo intero sarà messo a dura prova, dentro e fuori le mura della Vrezza, dove si intrecciano le linee di mille vite. Pare diventi quello il luogo dello scontro «definitivo». Attorno al seminario si addensa una folla che invoca il miracolo: confusi, dolenti, sbandati, ciascuno con il suo dramma e la sua storia. Nel recinto del seminario un gruppo di aspiranti sacerdoti: per differenza d'età e vicende, poco hanno in comune e paiono sovrastati da quanto sta accadendo.

Alla guida del seminario, il vescovo, unendo fedeltà a furbizia, ha messo tre preti che sono l'emblema dei molti modi d'interpretare una missione dilaniata fra tensioni e incomprensioni. Don Guglielmo è un finto semplice: nel segno della tradizione maschera cultura e tenacia dietro buonsenso e dialetto; alla fine mostrerà aperture inaspettate. Don Vincenzo, il rettore, è un timoroso formalista e odia ogni variazione ai rassicuranti canoni della quotidiana ripetitività. Don Alberto, infine: un teologo colto e irrequieto, razionale e insofferente. Fuggito da Roma, ha lasciato la cattedra alla Lateranense per nascondersi in questo seminario sperduto. Ed è la pietra dello scandalo: lui che non crede ai miracoli viene invocato da chi i miracoli li pretende.
Romanzo corale di coinvolgente fascino, questo terzo di Alessandro Zaccuri.

Fra le molte storie annodate, prese e riprese con acume e ironia, disincanto e passione, protagonista è il senso del sacro, il mistero della fede. Zaccuri ci offre anche un'analisi acuta della situazione della Chiesa, che fra teologi scettici e ingenue adesioni, preti tradizionalisti e improvvisati settarismi, si misura con un tempo di confusione diffusa. Costruito come un giallo - c'è anche l'ispettore Canova che indaga - il romanzo tiene il lettore sospeso tra equivoci e colpi di scena. Quasi nulla è come appare e ancor meno come lo si sospetta. Ricco di osservazioni e riflessioni illuminanti, seminate con saggezza ad ogni passaggio.

Dopo averci conquistato con la fantasia leopardiana de «Il signor figlio» e averci portato nella «Infinita notte» del Festival di Sanremo, Zaccuri con questo «Dopo il miracolo» lascia divertiti e inquieti, sorpresi e pensosi. Sono ancora possibili i miracoli? «Tutti noi siamo figli di un miracolo».
Claudio Baroni

Dopo il miracolo

Alessandro Zaccuri
Mondadori, 259 pagine, 19 euro

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