Cultura

De Martino, quella natura che urge sotto i marciapiedi

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Qualche anno fa ha creato un vero giardino nella piazzetta accanto alla chiesa del Carmine. In una delle scorse stagioni ha salutato l’arrivo della primavera installando sciami di farfalle lungo le vie e sui palazzi del centro storico. Due estati fa ha «abitato» gli alberi lungo via San Faustino con le parole e i segni dei grandi pensatori del ’900. Per Antonio De Martino l’arte ha sempre a che fare con la vita e la storia degli uomini, e la vita ha sempre a che fare con la natura. E tra arte, storia e natura sono nati i suoi «marciapiedi», che espone nel suo Atelier affacciato su contrada del Carmine.

Pannelli come frammenti di strada (quanto cammino...) nei quali a sorpresa si aprono finestre che parlano d’arte (gli omaggi a Klein, Fontana, Manzoni, ai collage dadaisti...), elaborano materiali e grafie (piombo raggrinzito, lettere da tipografia...), soprattutto catturano elementi di natura. Tra vie e marciapiedi, De Martino coglie il variare delle stagioni come fioriture e sfioriture, raccoglie boccioli di papavero e semi di banana, trova un nocciolo d’albicocca e lo chiude in un nido. Sotto i marciapiedi c’è una natura che urge e chiama. L’artista ascolta, e risponde. gc

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