Cultura

Cutello, gemelli swing con un talento ancorato al bop

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Sono giovanissimi, vengono della Sicilia e gli addetti ai lavori (parliamo, tra gli altri, di Enrico Rava, mica di un carneade qualsiasi) ne parlano con enfasi, gridando quasi al miracolo. Con un simile biglietto da visita i gemelli Giovanni (sax) e Matteo (tromba) Cutello sono arrivati all’esordio discografico con «Kick Off», cd di… jazz tradizionale e, in qualche modo, istituzionale.

Parlare del disco comporta la necessità di tracciare due linee narrative, una dedicata a questi swingin’ twins, l’altra all’aspetto artistico-concettuale del lavoro. Partendo dagli enfant prodige della Trinacria non ci vuole molto ad accorgersi di avere a che fare con due ragazzi con gli attributi, che padroneggiano già con una certa cura la sintassi dell’improvvisazione (bell’esempio ne è «Sun»), non vanno alla deriva nelle sempre insidiose ballad (bella prova «Joyful night!», che è stata scritta a quattro mani dai due fratelli) e mettono il fuoco alle spalle della sezione ritmica, coi fraseggi di puro be bop di «Hey Rookie» (uno dei due contributi compositivi e vocali che Gegè Telesforo ha regalato al cd), destreggiandosi tra scale serrate con grande naturalezza. Ne viene fuori un disco datato, con qualche momento calligrafico, ma tutto sommato godibile e fresco, almeno nell’esecuzione, che lascia presagire ampi margini di crescita, non solo anagrafica.

E allora, cosa c’è che non va? In teoria nulla, ma se vogliamo schierarci dalla parte di chi dice che il jazz non può e non deve perdere un minimo di iconoclastia sonora, nel senso della voglia di provare ad aggirare il consueto, allora si storcerà un po’ la bocca di fronte a questi musicisti che sembrano nati un po’ vecchi, ma che si spera possano suonare, prima o poi, da giovani. ramp

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