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Il posto fisso svanisce anche dai sogni

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La crisi fa diventare più pessimisti gli italiani, soprattutto in fatto di lavoro. Oggi solo il 22,9% considera il posto fisso un'ambizione, contro il 40,5% che la pensava così lo scorso marzo. Una soluzione a cui gli italiani pensano sempre di più sembra quella di trovare un'occupazione all'estero: uscire dai confini è una prospettiva che piace a quasi 1 italiano su 3 tout court, mentre il 22,9% si sposterebbe solo per un posto di lavoro fisso. Disposto a lasciare la propria casa anche un altro 26,9% ma solo se il lavoro è dentro i confini nazionali.

Resta poi 1 italiano su 5 che comunque per il lavoro non sarebbe disposto a muoversi. A livello geografico si ribalta la situazione: sono i milanesi ad aspirare di più alla fortuna di trovare lavoro vicino a casa (27,6%), seguiti dai romani (20,9%) ed infine dai napoletani (18,3%). Anche se il posto fisso è considerato un lusso da sempre più italiani che navigano in rete (la pensa così il 28,1% degli italiani, con una crescita del 15% rispetto a 6 mesi fa), la flessibilità però non deve sfociare nello sfruttamento: il 17% degli italiani chiede, infatti, che l'attuale precarietà si trasformi in flexsecurity, seguendo il modello di altri Paesi Europei.

Sono in aumento, infatti, gli italiani che considerano il lavoro flessibile come una forma di sfruttamento: la pensa così il 35,7% degli italiani (+8,7% rispetto allo scorso marzo). La flessibilità è sinonimo di sfruttamento soprattutto per i napoletani (43,5%). Per il 43,8% degli italiani, i giovani non lasciano casa di mamma per motivi strettamente finanziari, a causa della situazione economica. Gli italiani che incolpano il sistema sono molti meno dello scorso marzo (68,5%), mentre sale al 37,6% la percentuale degli italiani che considera gli under 30 bamboccioni per scelta, poco propensi a rischiare lasciando il nido materno. I più "accondiscendenti" con i giovani sono i milanesi: il 47,7% pensa che il problema sia il sistema e il 20,6% giustifica gli under 30 imputando le loro scelte ad una fase di scoraggiamento. I giovani sono sottopagati per il 76,3% degli italiani, una percentuale che sale rispetto allo scorso marzo quando si fermava al 39,6%, mentre il 12,4% pensa che lo stipendio fermo a 1000 Euro sia giusto. È quanto emerge da Moire - Monitoraggio Opinioni Indipendenti sulla Rete - iniziativa della Camera di commercio di Monza e Brianza attraverso Voices From the Blogs, che ha analizzato 24mila commenti pubblicati su Twitter tra il 18 e il 25 settembre.
La Camera di commercio di Monza e Brianza, attraverso Voices From the Blogs, progetto scientifico sviluppato all'interno dell'associazione ELW-Education, Labour and Welfare da un team composto da ricercatori dell'Università degli Studi di Milano e Università dell'Insubria, lancia l'iniziativa Moire. Attraverso le metodologie innovative di Voices From the Blogs, è possibile stimare l'opinione dell'intero universo di chi scrive su internet (post), raccogliendo informazioni da tutti i blog presenti in rete e coperti dai principali motori di ricerca, nonché da tutti i post di Twitter, creando quindi un osservatorio permanente delle opinioni espresse in rete su alcuni argomenti di attualità e di interesse per il sistema economico e sociale.

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