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Il Peruchettiburger, bontà bresciana col pestöm

Il prodotto tutto made in Brescia nato dalla collaborazione tra una macelleria di Gardone ed il bar del Parco del Mella
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Un’accoppiata vincente quella tra la Macelleria Peruchetti, fondata a Gardone nel 1870, e il Parco Bar del Parco del Mella. La prima sorge in piazza San Marco, nel cuore del paese, e continua, dalla fondazione, a macellare solo carni provenienti da animali nati e allevati in Italia.

Il Peruchetti è un’istituzione, per i gardonesi, che ne amano i prodotti, a partire dal salame, passando ovviamente per la carne dello spiedo, ma anche l’atmosfera tradizionale e sempre accogliente. La seconda attività è invece molto più giovane e sorge nel nuovo centro di aggregazione di Gardone, il Parco del Mella. Il Parco Bar, grazie alla gestione degli ultimi 3 anni, ha impiegato molto poco a diventare punto di riferimento anche per la buona cucina e, sugli ingredienti, Beppe Peruchetti così come Riccardo Scalvinoni e i suoi soci, seguono la stessa filosofia.

Tutto italiano, tutto il più sano possibile, tutto buono, anche nel prezzo. Non stupisce quindi, che Beppe Peruchetti, da unico fornitore di carne per i piatti del bar ristorante del parco, sia diventato anche co-creatore della novità dell’estate: il Peruchettiburger. Nato da un’idea di Riccardo Scalvinoni, gestore del locale insieme a Roberto Bravo e Silvia Necchini, l’hamburger, unito alle altre proposte del menù, riesce a far contenti i piccoli e i grandi e ha soddisfatto anche i suoi ideatori.

Il segreto? Gli ingredienti, innanzitutto, ma, prima ancora, l’attaccamento della popolazione gardonese al quasi mitico e sempre amato salame del Peruchetti: non si può essere di Gardone e non averlo assaggiato, è quasi un rito di passaggio.
E, che se ne siano accorti o meno, coloro che hanno già avuto modo di addentare il Peruchettiburger del Parco Bar, hanno mangiato l’impasto del leggendario salame della locale macelleria, il «pestöm», unito al guanciale di maiale, che lo rende più morbido e al macinato di prima scelta di scottona, la femmina giovane di bovino. «Era da circa un anno - racconta Riccardo Scalvinoni, gestore del Parco Bar - che volevo proporre qualcosa di nuovo e di locale ai clienti e grazie alla collaborazione con Beppe siamo arrivati a creare proprio il piatto che cercavo».

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