La voglia di casa non è morta

In Fiera 2.800 visitatori. Non sono una marea ma dicono che c'è molta più gente di quanto si immagini che la cerca.
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Famiglie, giovani coppie, single, addetti del settore, dai progettisti agli installatori. La seconda edizione del Meeting Immobiliare va in archivio con un buon successo di pubblico: 2.800 i visitatori, per la gioia di agenzie immobiliari, costruttori, studi tecnici e associazioni di categoria, tutti alle prese con uno dei periodi più neri dell'edilizia.
Qualcosa, insomma, si muove, forse anche con un ritmo e una massa inaspettata. Solo il tempo dirà se il Meeting porterà risultati concreti in termini di compravendite, ma di certo i contatti tra domanda e offerta sono stati numerosi. Una fetta del mercato edile provinciale era in fiera e non è mancato chi ha colto l'occasione per parlare direttamente con il costruttore, piuttosto che con l'agenzia, per un'abitazione già adocchiata.
«Ci siamo fatti fare diversi preventivi - racconta una coppia -: il mercato è calato molto il termini di prezzi. La sensazione, però, è che le diminuzioni abbiamo riguardato più immobili vecchi che non nuove costruzioni. I prezzi in questo caso restano elevati e fuori dalla nostra portata». Buono il giudizio sul Meeting, che riesce ad essere espressione di più voci, anche se «alla fine la cosa che conta sono le cifre, le persone badano a quello e i prezzi delle case nuove sono ancora troppo alti».
Naturale, allora, pensare di ristrutturare un'abitazione datata. Le stime dicono che in Lombardia c'è almeno un milione di immobili degli anni Sessanta e Settanta da riqualificare e i bresciani hanno drizzato le orecchie. «C'è molto interesse su risparmio energetico e ristrutturazioni - spiega Raffaele Collicelli, titolare dell'omonima azienda edile di Lumezzane - perchè sul mercato gli immobile invenduti stanno aumentando sempre più, quindi la gente è più interessata a conservare quello che ha già».
Non a caso, uno degli stand preso «d'assalto» è stato quello dei ragazzi di GreenLab, al debutto al Meeting Immobiliare e, più in generale, al debutto nel mondo edile. Nato il 12.12.2012, questo studio è frutto dell'unione di tre giovani ingegneri: Isaac Scaramella, Alessandro Fracassi e Alberto Massetti. «Proponiamo progetti di riqualificazione e un servizio chiavi in mano - spiegano -. Recuperiamo gli edifici in chiave di risparmio energetico, che spesso dà il via anche ad un restyling architettonico dell'intera abitazione». Un stand felice, come l'hanno definito i tre ingegneri, che in due giorni ha raccolto almeno un centinaio di contatti: «Se anche solo il 10% di chi ha parlato con noi venisse poi in studio - dicono - sarebbe un successo». La sensazione, in generale, è che i privati siano preparati sul tema energetico e delle ristrutturazioni, invogliati anche dalle agevolazioni che fino al 30 giugno prossimo consentono di recuperare il 50% di quanto speso per opere di riammodernamento e il 55% per interventi che snelliscano la bolletta. «La gente è interessata alle fonti rinnovabili - conferma Angelo Ghiroldi, dell'omonima ditta idrotermosanitaria di Esine -. Noi proponiamo un prodotto tecnico come il geotermico e siamo tra i pochi in questo settore che lo spingono. Abbiamo buone prospettive perchè questo sistema, se integrato con il fotovoltaico, consente di essere autonomi rispetto alla fonti energetiche primarie».
E in tempi di difficoltà, spendere prima per risparmiare poi diventa il must. Il Meeting Immobiliare, grazie agli espositori e a un ricco programma di convegni e presentazioni, è stato anche occasione per fare il punto su nuove tecnologie e nuovi sistemi di costruzione: «Oggi non si parla d'altro che di classe dell'immobile - dice Renato Foffa, amministratore di Euroimmobiliare -. Il passaggio dalla casa per così dire "classica" a quella improntata al risparmio energetico è stato molto veloce. Oggi l'energia è un costo importante nell'economia di una famiglia e giustamente si guarda a questo, a risparmiare».
Lo conferma un visitatore: «Sono proprietario di qualche immobile - spiega -, ma si tratta di abitazioni datate e in una classe energetica molto bassa. L'interesse per il risparmio è il motivo in più per cui sono venuto al Meeting Immobiliare: se oggi dovessi acquistare darei molta importanza agli effetti benefici che potrei avere in termini di costi di gestione per un immobile in una classe energetica alta».
È l'obiettivo della casa a «consumi zero», il futuro delle costruzioni. «È la strada che dobbiamo perseguire - afferma il presidente del Collegio dei costruttori edili, Giuliano Campana -. Ma non possiamo che iniziare dal recupero del patrimonio immobiliare esistente: per questo chiediamo che le agevolazioni per le ristrutturazioni non solo vengano prorogate, ma diventino addirittura strutturali». Un solo anno di detrazioni aumentate dal 36 al 50% non è sufficiente per pianificare una serie di interventi che allunghino la vita di una casa o di un palazzo, anche se di certo è stata una boccata d'ossigeno per le imprese edili soffocate dalla crisi.
Bisogna innovare, al Meeting gli operatori lo hanno ripetuto più volte.
In questo senso giocano un buon ruolo le soluzioni «industriali», magari meglio note come case prefabbricate. «Le persone sono interessate alle nuove tecnologie - dice Oscar Tarletti, progettista di Smart Domus -. L'aspetto che forse incuriosisce di più è legato alla natura del nostro progetto: noi siamo un general contractor che dalla produzione gestisce tutto il manufatto edilizio fino a darlo al cliente». Una soluzione chiavi in mano, che «vale - conferma un visitatore -, anche se sembra che nelle nostre zone non abbia ancora avuto quell'escalation che forse meriterebbe».
Giovanna Zenti
g.zenti@giornaledibrescia.it

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